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05/10/2024 07:00:00

"Trapani merita di cambiare, lo deve fare unita e senza odio"

 Cari Concittadini trapanesi,

mi rivolgo a voi affinché questa lettera possa essere un monito utile e vi aiuti a fare vostri i buoni propositi che mi spingono a scrivere queste poche righe.

Durante questi 16 mesi ho ricoperto, per la prima volta nella mia vita, una carica pubblica.

Sin dal primo giorno, armato delle migliori intenzioni, mi sono impegnato per essere all’altezza di potervi rappresentare dentro e fuori dall’aula consiliare.

La politica, che ho sempre osservato dall’esterno e che immaginavo essere lo strumento principe per migliorare il territorio, vista dall’interno si è rivelata tutt’altro.

Ad oggi ho vissuto circa 500 giorni di inferno, un periodo in cui ho speso tempo a evitare querele, ho subito offese, e ho dovuto difendermi e attaccare, a volte superando i limiti che la mia educazione mi ha sempre imposto.

La dialettica verbale, la scrittura sui social, le foto e le immagini da me utilizzate hanno portato al limite la mia capacità di rendervi edotti.

Ciò che voi ascoltate, leggete e osservate da fuori è solo il 30% di ciò che io, dall’interno, devo sopportare.

I miei compagni di viaggio, di maggioranza o di opposizione, inclusi assessori e Primo cittadino, vivono in un contesto a cui, forse, abituarsi è un prezzo troppo alto da pagare. Qualcuno, ormai dopo anni, ci ha fatto il callo; altri, come me, si sentono in un ruolo lontano dalle proprie origini.

Eppure, quel 30 maggio 2023, galvanizzato da 448 voti, ero sicuro di poter migliorare le cose.

Che io possa avere ragione o torto nei miei comunicati, nei miei post o nelle mie esposizioni in aula, mi sono reso conto che, comunque, tutta questa battaglia non migliora lo stato usurato e malridotto di Trapani e dei Trapanesi.

Avevo promesso a me stesso che, una volta eletto Consigliere Comunale, mi sarei sacrificato in tutto, con l’unico obiettivo di sistemare qualcosa che vedo andare storto... fosse anche solo una cosa.

Io, a differenza di altri, non voglio distogliere l’attenzione dal merito delle problematiche alimentandomi di odio verso il mio avversario politico. Io voglio esistere per concentrare gli sforzi in modo positivo.

In questi 47 anni ho sempre avuto il privilegio di ricevere sorrisi da chi mi incrociava per strada o aveva a che fare con me; ora, invece, noto che la Politica, invece di unire le persone, le divide... e una comunità divisa non può certo migliorarsi.

Ecco perché è giunto il momento di cambiare pagina e direzione, di continuare sì a evidenziare le storture, ma trasformando in “ologrammi astratti” coloro che ogni giorno interpretano un ruolo di “avversario volto alla vittoria personale” e non al bene cittadino.

Non risponderò più agli insulti, non guarderò più questo Sindaco con gli occhi di chi deve giudicare (a questo penserete voi), ma combatterò la mia battaglia con il sorriso che mi ha sempre contraddistinto.

Non permetterò più a nessuno di fraintendere le mie parole, solo per strumentalizzare i miei pensieri e farmi apparire agli occhi degli altri come il Comico, l’Inadeguato, il Nano, il Coniglio, il Delinquente politico e chi più ne ha, più ne metta.

Il desiderio di rimanere nei vostri ricordi, tra qualche anno, come uno che merita la vostra stima, è più forte della voglia di avere ragione sul Tranchida di turno.

Reputo Trapani una città dalle potenzialità enormi, il posto dove sono nato e cresciuto e dove voglio restare fino alla fine. In questo percorso, mi piacerebbe vedere i progressi che possono portare questa città all’eccellenza.

Gli inciuci, i meccanismi di convenienza, i corridoi dei palazzi... non possono essere i soli protagonisti della città che rappresento. Non posso accettarlo e non mi adeguerò mai a un sistema in cui non credo. Non scenderò più al livello di chi pensa che vivere di politica significhi “vivere”, e non mi lascerò più provocare, venendo istigato a reazioni che non rispecchiano il mio essere.

Concludo questa mia missiva chiedendovi una cortesia: ogni volta che vi verrà voglia di insultare un Assessore, il Sindaco o qualche Consigliere, commentando un post sui social, fermatevi e respirate. Contate fino a dieci, poi scrivete cosa andrebbe fatto e perché non condividete ciò che è stato fatto. Insultarli è il modo più semplice per ritrovarsi una classe politica che in realtà non vi rappresenta e che vi distoglierà dal vero cuore della questione.

Grazie per aver letto queste poche parole e scusate per questi 500 giorni in cui Trapani è andata indietro e non avanti.

Con immenso affetto,

Tore Fileccia
(non un Consigliere Comunale... ma un Trapanese come voi)