I Giovani Democratici di Marsala puntano il dito contro l'Amministrazione comunale per lo stato di abbandono in cui versa il Monumento ai Mille, luogo simbolo della città e della spedizione garibaldina che segnò un momento cruciale nella storia d’Italia. In un comunicato stampa, il gruppo giovanile esprime la propria indignazione e denuncia il mancato rispetto delle promesse fatte dal sindaco Massimo Grillo riguardo la riapertura del monumento.
“Fu ideato per essere fonte di orgoglio, per ricordare quell’impresa eroica che 164 anni fa vide mille volontari guidati da Giuseppe Garibaldi salpare da Quarto per sbarcare a Marsala con l’obiettivo di unificare politicamente l’Italia”, affermano i Giovani Democratici, sottolineando l’importanza storica di quel luogo che oggi, invece, rappresenta motivo di vergogna per la città.
Il monumento si trova da anni in uno stato di incuria, con rifiuti, graffiti, infiltrazioni e muffa che accolgono i pochi turisti che riescono a raggiungerlo, data la scarsità di indicazioni. Ad aprile sindaco aveva dichiarato: “Questo sarà un hub turistico e credo che nel giro di qualche mese saremo pronti per poterlo inaugurare”.
I Giovani Democratici, dopo aver ascoltato le parole del sindaco, hanno inviato una nota politica chiedendo maggiore chiarezza su cosa intendesse con "qualche mese", visto il perdurare del degrado. In risposta, il primo cittadino aveva promesso su Facebook che la riapertura sarebbe avvenuta a settembre 2024, spiegando che il monumento era rimasto chiuso per problemi legati al mancato certificato di agibilità.
I Giovani Democratici hanno effettuato un sopralluogo e denunciato che nulla è cambiato. “La struttura che doveva celebrare lo sbarco in Sicilia dei garibaldini oggi rappresenta il simbolo di degrado della città di Marsala”, si legge nel comunicato, in cui si accusa l’amministrazione comunale di non aver mantenuto le promesse fatte e di aver lasciato uno dei simboli più importanti della città in balia del tempo e dell’incuria.
La situazione, secondo il gruppo giovanile, è l’ennesima prova del fallimento dell’amministrazione comunale nella gestione del patrimonio storico e turistico della città.