Nella giornata di ieri si è acceso lo scontro politico tra Italia Viva e Forza Italia. A lanciare la fiamma incandescente è stato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, intervenendo proprio in Aula: “Nominare un commissario per realizzare gli impianti per il trattamento dei rifiuti in Sicilia è cosa buona e giusta. Nominare commissario il Presidente della regione siciliana Schifani, colui che invece doveva essere commissariato per incapacità manifesta, è quanto di più deleterio il governo nazionale potesse fare”.
Un attacco frontale al governatore siciliano, che si trovava ad Assisi in onore dei festeggiamenti di S. Francesco d’Assisi.
La risposta del partito di Schifani c’è stata, è arrivata compatta.
Marcello Caruso, coordinatore regionale ha chiesto chiarezza politica anche a Palermo, l’ha chiesta al sindaco Roberto Lagalla, in giunta c’è l’assessore Totò Orlando che rappresenta Faraone, il capogruppo al Consiglio comunale è Dario Chinnici, che i più dicono distante da IV ma comunque uomo di Faraone, e poi una serie di sottogoverni che sono stati dati da Lagalla, sottoforma di consulenze al sindaco, sempre ai faraoniani, con nomi e cognomi facilmente individuabili.
Per Caruso l’attacco di Faraone a Schifani è incomprensibile e scomposto: “Proprio nel momento in cui il governo regionale, assumendosi pienamente le proprie responsabilità, sta finalmente affrontando ed avviando a soluzione problemi che per decenni nessuno ha voluto o saputo gestire, a partire dall'annosa emergenza rifiuti in Sicilia. Mentre il presidente della Regione è impegnato a mettere in campo soluzioni concrete, chi oggi critica ha preferito per anni voltarsi dall'altra parte”. Caruso poi pone la questione politica, è il primo a farlo dopo la decisione ufficiale di IV di aderire al campo largo, quindi al centrosinistra: “C'è però anche un problema di natura politica che non può essere più ignorato: Italia Viva attraverso la presenza di consiglieri comunali "civici", ma riconducibili al partito di Faraone, fa parte della maggioranza al Comune di Palermo. Alla luce delle ultime posizioni assunte a livello nazionale, con la ricerca di nuovi strapuntini, e dei continui attacchi al governo regionale, appare non più rinviabile una valutazione sulla permanenza di questo gruppo nella giunta comunale. Invitiamo, pertanto, il sindaco Lagalla e le altre forze della coalizione di centrodestra ad avviare subito un chiarimento circa la presenza del partito di Faraone. In assenza di ciò, sarà Forza Italia, che ricordiamo essere il partito più votato alle ultime elezioni comunali, a porre la questione e ad assumere le proprie determinazioni in merito”.
Stefano Pellegrino, capogruppo azzurro all’ARS ha rincarato la dose“Definire fuori luogo le parole dell'onorevole Faraone sul commissariamento per i rifiuti in Sicilia, è quantomeno eufemistico. Da un politico attento e di lungo corso come lui ci aspetteremmo maggiore attenzione alle prassi istituzionali e maggiore rispetto per la storia dei fatti, che per quanto riguarda la gestione dei rifiuti in Sicilia è nota a tutti. Come è anche noto che il governo Schifani è stato il primo dopo lungo tempo ad attivarsi concretamente non solo per affrontare le tante emergenze, ma soprattutto per trovare soluzioni durature, rispettose dei territori, dell'ambiente e delle prerogative delle comunità locali.
Proprio l'affidamento al presidente Schifani di poteri eccezionali, sarà lo strumento perché questo lavoro giunga finalmente a compimento risolvendo una situazione che si trascina ormai da troppi decenni”.
Per Nicola D’Agostino il linguaggio di Faraone nasconde frustrazione: “Sui rifiuti ci sono state dormite colossali da parte di tutte le parti politiche: Schifani assume su di sé enormi responsabilità che potrebbe risparmiarsi, delegandole ad altri. In questo modo, se non raggiungesse taluni obiettivi, attirerà su se stesso tutte le critiche. Questo è un comportamento da vero capo di governo. Forse il vero rischio che corre l’opposizione, che dovrebbe sì criticare ma mai cadere nella banalità dell’insulto, è che si raggiungano presto tanti, straordinari e inaspettati successi. E questo per molti è frustrante”.
Il muro di cinta di Forza Italia è alto, si fa quadrato attorno al Presidente Schifani, pure Gaspare Vitrano ne muove la difesa: “Mi dispiace che l'onorevole Faraone sembri ignorare che è la nomina dei Presidenti delle regioni quali commissari straordinari la prassi consolidata, non solo sul tema dei rifiuti, quando si tratta di approvare interventi che richiedono allo stesso tempo velocità di esecuzione, programmazione su vasta scala, coordinamento con gli enti territoriali interessati. Sul tema specifico poi, nulla può essere contestato al governo Schifani che ha ereditato una situazione critica sotto il profilo gestionale e dell'impiantistica e che, a partire dallo sblocco dei lavori per la settima vasca di Bellolampo e la gestione dell'emergenza per le note vicende di Valanghe d'inverno, ha affrontato situazioni di crisi, dando risposte nell'immediato e gettando le basi per un rilancio dell'impiantistica che risolva per sempre il problema della gestione dei rifiuti in Sicilia”.
Le incongruenze dei renziani a Palermo in verità sono state sollevate già da parecchio tempo, strano che il centrodestra si accorga solo adesso che ce li hanno in giunta e nei sottogoverno, strano che si accorgano solo adesso che sono di opposizione al centrodestra. Eppure le dichiarazioni contro Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sono quotidiane, anche a Palermo i meloniani sono in giunta e Giampiero Cannella è il vice sindaco.
Ed è anche imbarazzante che i renziani occupino poltrone in un governo cittadino di centrodestra quando mirano al campo largo.