Il dossier presentato da Antigone a Roma, a un anno dal Decreto Caivano, fotografa un'emergenza drammatica negli Istituti Penali per Minorenni (Ipm) italiani. In 22 mesi, i giovani detenuti sono aumentati del 48%, un’impennata senza precedenti. Al 15 settembre 2024, si contano 569 ragazzi e ragazze detenuti, il numero più alto mai registrato.
L’entrata in vigore del Decreto Caivano ha contribuito all’aumento delle presenze: 59 unità nei primi mesi, 129 nel successivo anno. Secondo Antigone, i numeri sarebbero addirittura più elevati se non fosse per il trasferimento di molti giovani maggiorenni, che avevano commesso reati da minorenni, nel sistema carcerario per adulti.
Gli ingressi nei primi nove mesi del 2024 sono stati 889, con un aumento del 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando si contavano 764 ingressi. Questo aumento si inserisce in un sistema già profondamente in crisi. Gli attivisti di Antigone esprimono preoccupazione per la situazione: "Ci preoccupa il futuro di questi giovani, rinchiusi in carcere senza un vero progetto educativo, senza piani di accoglienza e reintegrazione sociale. C’è un ritorno a un modello di detenzione fatto solo di cancelli e sbarre, senza prospettive".
Tra i 569 giovani presenti, 27 sono ragazze, rappresentando il 4,6% del totale. Dieci di loro si trovano nell’Ipm di Roma Casal del Marmo e 17 in quello di Pontremoli, l’unico istituto esclusivamente femminile. La sezione femminile dell’Ipm di Nisida, invece, rimane chiusa, utilizzata da tempo per ospitare ragazzi maschi a causa del sovraffollamento.
Un altro effetto del Decreto Caivano è il trasferimento facilitato dei ragazzi maggiorenni nelle carceri per adulti, una misura che interrompe bruscamente percorsi educativi e rende più difficile la loro reintegrazione. Attualmente, il 65,7% dei detenuti negli Ipm è in attesa di una condanna definitiva: solo 195 dei 569 giovani hanno ricevuto una condanna.
I trasferimenti tra gli Ipm sono frequenti, soprattutto dal Nord verso il Centro e il Sud, spesso per gestire il sovraffollamento. Questi spostamenti colpiscono maggiormente i minori stranieri non accompagnati, che vengono allontanati più facilmente, spezzando i legami costruiti sul territorio.
Secondo il dossier, i posti disponibili negli Ipm sono 516, ma il tasso di affollamento medio è del 110%, con 12 Istituti su 17 oltre la capienza massima. Tra i più sovraffollati ci sono l’Ipm di Treviso, che ospita 22 ragazzi a fronte di 12 posti regolamentari, il Beccaria di Milano con 54 ragazzi per 37 posti, e l’Ipm di Acireale con 22 giovani detenuti per 17 posti disponibili.
La situazione evidenzia una crisi del sistema minorile, incapace di garantire percorsi di reinserimento e integrazione sociale per i giovani detenuti.