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02/10/2024 06:00:00

Promesse e beffe: la farsa dei ristori per la peronospora tra briciole e illusioni

Gentile redazione di Tp24, 

Ricordate il disastro dell'anno scorso, quando la peronospora devastò i vigneti della nostra provincia? Se siete stati abbastanza fortunati da dimenticarlo, facciamo un piccolo riepilogo. Con una nota del 19 settembre 2023, l'Ispettorato dell'Agricoltura di Trapani richiese l'accertamento dei danni, l'accesso alle provvidenze e il riconoscimento dei benefici previsti dal d.lgs. 102/2004. Il danno stimato ammontava a 80.820.000 euro, pari al 31,56% della Produzione Lorda Vendibile (PLV) totale di 256.072.750 euro. La Giunta Regionale, con la sua proverbiale tempestività, dichiarò il 28 settembre 2023 lo stato di calamità naturale e richiese un intervento finanziario di 351.111.040 euro per tutta la Sicilia. Il Ministero dell'Agricoltura, dopo aver decretato l'eccezionalità dell'evento, pubblicò un decreto a marzo 2024.

Fin qui tutto sembrava regolare, ma poi arriva la beffa. Gli agricoltori ricevono un messaggio da AGEA: "Ti comunichiamo che in data xx/xx/2024 abbiamo disposto un pagamento di €1.674,07 relativo alla domanda n. 35270xxxxxx, riferimento decreto: AIUT.TF UCRAINA-2023-5001". Aspetta un attimo... Aiuti Ucraina? Il mio primo pensiero è stato: ma di cosa stanno parlando? Anche il tecnico non ne aveva idea. Dopo aver risalito il numero della domanda, la sorpresa: era il ristoro per la peronospora!

Ma perché lo chiamano Aiuti Ucraina? Forse hanno scoperto che la guerra ha scatenato la peronospora? Attacchi batteriologici portati dal vento? Chi lo sa, è un mistero.

E vogliamo parlare della cifra? Nel mio caso, la mia perdita di produzione ammontava a circa 39.900 euro. La somma ricevuta? Un maestoso 4,12%. Sconfortante. Davvero, di fronte a una perdita del genere, ci offrono il 4,12%? Ma sì, cosa mi lamento? Meglio di niente, no? Dovrei solo ringraziare e accontentarmi, come si fa sempre quando ti prendono in giro...

Gli agricoltori, quelli che vivono davvero di questo, non si risolleveranno con queste briciole. Eppure, i politici, sempre pronti a dichiararsi paladini del settore agricolo, sembrano sparire quando c’è da agire concretamente. Non venite a dirmi che così si risolleva l'economia agricola. Siamo abbandonati a noi stessi, mentre le cantine sociali, sull’orlo del fallimento, ci ignorano e la politica ci lascia indietro.

Ah, ma per fortuna c'è la guerra in Ucraina! Almeno quella ci ha portato qualche spicciolo per sopravvivere. Evviva la guerra, senza la quale né il governo siciliano né quello nazionale avrebbero trovato i fondi necessari. Potrei quasi dire che, a questo punto, speriamo in qualche soldo anche dal conflitto israelo-palestinese. Ormai l’agricoltura siciliana sembra reggersi sull’economia di guerra, tra missili e agenti biologici.

Ovviamente, resto in attesa di smentite. E, miracolosamente, dei soldi promessi. Ma intanto, l’amarezza resta.

Lettera firmata