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22/09/2024 07:00:00

Pantelleria, Il Tribunale di Marsala dissequestra un terreno dopo 18 anni

E’ stata una lunga battaglia legale, ma alla fine i sette eredi del pantesco Fortunato Lo Rillo, celibe e senza figli, morto a 72 anni nel 2015, sono riusciti ad ottenere il dissequestro di un terreno al quale erano stati posti i sigilli nel 2006 dai vigili urbani. A condurre, con successo, la battaglia giudiziaria è stato l’avvocato marsalese Francesco Vinci. Il sequestro scattò a fine settembre di quell’anno. Sul suo terreno in località San Marco, Fortunato Lo Rillo stava effettuando dei lavori di movimento
terra nel corso dei quali vennero alla luce dei reperti archeologici di epoca ellenistica e romana.

Secondo l’accusa, quindi, l’uomo stava effettuando scavi archeologici senza autorizzazione, impossessandosi di beni appartenenti allo Stato. E per questo, nel 2010, è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala Silvia Artusi a tre mesi di reclusione e a 300 euro di multa, con pena sospesa, ordinando la restituzione dei reperti alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani. Il terreno, però, rimase sotto sequestro. Ne è seguita, quindi, una battaglia legale per ottenere il dissequestro. Rigettata in primo e secondo grado, ma accolta in appello con annullamento dei primi due rigetti, era necessaria una definitiva pronuncia da parte del Tribunale di Marsala. In mancanza della quale, il notaio incaricato di redigere l’atto per la vendita del terreno si rifiutava, ovviamente, di procedere. Adesso, la situazione si è finalmente sbloccata.

Il giudice monocratico Francesco Parrinello ha, infatti, accolto l’istanza formulata dall’avvocato Francesco Vinci per conto dei sette eredi, ordinando la restituzione del fondo di San Marco. Nella sua istanza, il legale ha evidenziato che non era più necessario tenere il terreno ancora sotto sequestro “in quanto, alla luce dell’emissione di sentenza irrevocabile con accertamento ormai definitivo dei fatti, tale bene non potrà fornire alcuna ulteriore indicazione utile a tale accertamento, essendosi il
processo concluso con sentenza di condanna passata in giudicato”.