Quantcast
×
 
 
21/09/2024 06:00:00

Castellammare, Fausto: "Indignamoci di fronte alla mafia". Alcamo, Surdi: "Gli anticorpi contro quel sistema restino attivi"

 Giuseppe Fausto, sindaco di Castellammare del Golfo, ha commentato con una nota l'ultima operazione antimafia che ha coinvolto anche il suo Comune. Sabato scorso, il procuratore De Lucia era proprio a Castellammare. Qual è la sua opinione su quanto emerso?

È una guerra, più che una battaglia, quella che si combatte contro la subcultura mafiosa da ormai qualche decennio. Il sacrificio di Falcone e Borsellino non è stato vano, poiché ha trasmesso il messaggio che la mafia è una sconfitta, semmai ci fossero stati dubbi. Siamo passati da una sorta di consenso sociale che la mafia aveva fino agli anni ’80 a una crescente avversione verso questo fenomeno. Tuttavia, mi rendo conto che la generazione politica precedente alla mia, e anche la mia stessa generazione, non ha fatto abbastanza. Pertanto, l'auspicio, e ciò che abbiamo già iniziato a fare, è rivolgerci alle scuole per fare in modo che questa avversione verso la mafia si radichi in maniera seria e concreta nella società. Come ho detto durante l'intervento del procuratore De Lucia, dobbiamo indignarci di fronte al fenomeno mafioso. Questo è il lavoro che stiamo portando avanti con i ragazzi delle scuole, ed è l'obiettivo principale che ci poniamo quotidianamente.

Sindaco Fausto, quest'estate è stata segnata dall'emergenza siccità. Lei amministra un comune piccolo, ma che d'estate diventa una "metropoli". Ora inizia la stagione delle piogge. Speriamo che l'emergenza passi in secondo piano in vista della prossima estate. Si può fare qualcosa durante l'inverno per evitare di arrivare all'ultima goccia?

La cosa assurda è che noi, comuni ex Eas, non abbiamo la gestione del servizio idrico. A Castellammare, così come in altri sedici comuni, nessuno paga l'acqua perché non esiste un ente gestore. È come se decidessimo di non far pagare più l'energia elettrica: ci ritroveremmo con i condizionatori accesi 24 ore su 24, causando uno spreco di energia che non possiamo permetterci. Qui l'intervista integrale del sindaco di Castellammare Giuseppe Fausto.

Domenico Surdi, sindaco di Alcamo, da qualche giorno stiamo commentando l'operazione antimafia che ha coinvolto Alcamo, Castellammare, Calatafimi e gran parte della provincia, in cui è stato arrestato anche l’ex senatore Nino Papania. Lei, come i suoi colleghi di Calatafimi e Castellammare, ha rilasciato una nota. L'operazione ha riguardato anche un ex vicesindaco di Alcamo, Perricone. Lei, che è un sindaco giovane, cosa pensa quando vede questi nomi riaffacciarsi alle cronache giudiziarie e politiche?

Sono passati più di otto anni dal mio primo insediamento, e proprio nei mesi precedenti alla mia prima elezione del 2016, un'altra operazione aveva coinvolto diversi personaggi, in particolare l’ex vicesindaco Perricone, ora nuovamente coinvolto in questa operazione antimafia. Il mio impegno, e quello di altri giovani e persone della società civile, è partito per dare un'alternativa a un certo modo di fare politica. È chiaro che nei prossimi mesi la magistratura dovrà vagliare la situazione. D'altro canto, c'è una valutazione che deve essere fatta non solo dalla politica e da chi, come me, ha responsabilità attuali, ma anche dalla società civile che ha chiesto un cambiamento e che lo ha attuato. Tuttavia, i risultati di questo cambiamento devono essere mantenuti. Da ciò che emerge, è chiaro che esistono relazioni inaccettabili che danneggiano la comunità e il territorio. Dobbiamo continuare a far sì che gli anticorpi che abbiamo introdotto nel sistema restino attivi e facciano il loro lavoro.

Domenico Surdi è legato al Movimento Cinque Stelle, che in queste settimane è segnato dallo scontro tra Conte e Grillo. Lei da che parte sta e come pensa che finirà questa vicenda?

È difficile prevedere come finirà. Si è imboccata una strada molto complicata, che ha allontanato ulteriormente Conte e Grillo. Negli anni e nei mesi passati, abbiamo perso occasioni importanti per dare al Movimento una direzione più chiara. Questo si traduce soprattutto in un'attenzione verso i territori e verso una politica che deve essere portata avanti con gli attivisti, le persone, e magari con altri compagni di viaggio, come è stato tentato in altre occasioni. Mi riferisco anche ad altre forze politiche. Nell'ultimo periodo della storia del Movimento, evidentemente, sono stati saltati dei passaggi importanti, che oggi si pagano. Questo non è più il momento dell'incertezza: è necessario parlare in modo chiaro. Ognuno deve avere ben chiaro il percorso da seguire. Il Movimento non ha mai raggiunto la sua piena maturità. Oggi non possiamo sederci ai tavoli, prima di governo e ora d’opposizione, senza avere una governance chiara e rappresentativa. Credo che sia questo il vuoto da colmare ora. Non voglio partecipare al gioco di chi è 'più grillino dell’altro', perché oggi significherebbe qualcosa di completamente diverso. Non possiamo ignorare che sia passato molto tempo da quando tutto è iniziato e che da tempo si sentiva il bisogno di un cambiamento. Evidentemente, non ci siamo riusciti. Spero che chi ha responsabilità sui territori, a partire dai deputati, colga l'occasione per proporre una linea più chiara e robusta. Se ci limitiamo a concentrarci sulle elezioni di turno, rischiamo di prendere dai partiti solo il peggio. Credo che noi abbiamo qualcosa di più da offrire, e se non lo facciamo ora, temo che ci sarà poco su cui ragionare in futuro. Qui l'intervista completa al sindaco di Alcamo Domenico Surdi.