Le sorti di Marsala Schola sono tornate al centro del dibattito politico a Marsala. L'istituzione comunale che gestisce alcuni servizi, importanti, per le scuole comunali si trova ormai da anni ad un bivio, se mantenerla in vita o cancellarla.
La questione riguardante lo scioglimento di Marsala Schola affonda le radici nella sindacatura di Renzo Carini, che si era opposto alla soppressione dell’istituzione, mentre Giulia Adamo, all’epoca consigliera, ne sosteneva la chiusura. Quando Adamo divenne sindaca, nominò Pippo Sparla presidente di Marsala Schola, con incarico a titolo gratuito.
Nel 2017, sotto l’amministrazione dell'allora sindaco Alberto Di Girolamo, fu avviato l'iter per lo scioglimento dell’istituzione. Venne redatta una determina e raggiunto un accordo sindacale per tutelare i lavoratori coinvolti, ma la mancanza di consenso politico bloccò l'operazione, che alla fine non ebbe seguito.
Con l’insediamento del sindaco Massimo Grillo, a dicembre 2020, fu nominato un Consiglio di Amministrazione (CdA) tecnico composto da membri del Comune. I tre componenti del CdA presentarono una relazione chiara a favore dello scioglimento di Marsala Schola, e anche l'allora assessore Michele Milazzo prospettò tale soluzione. A sostenere l’idea di soppressione furono anche i consiglieri comunali Walter Alagna e Flavio Coppola del gruppo Noi Marsalesi, i quali presentarono una mozione dopo aver approfondito il bilancio e la situazione dei fondi disponibili, comprese le possibili soluzioni per la ricollocazione dei dipendenti. Tuttavia, la mozione non trovò il consenso dell’aula e non passò.
Di fronte a questo scenario, Grillo decise di nominare un nuovo CdA, composto dal presidente Sergio Bellafiore e dai membri Ginetta Ingrassia e Salvatore Virzì, ancora in carica. Da quel momento, una serie di problemi ha colpito l’istituzione, tra cui le questioni relative agli assistenti igienico-personali, agli scuolabus e alla mensa.
La mozione è stata successivamente ridiscussa in Consiglio Comunale su richiesta del consigliere Leo Orlando, che ha ottenuto l'approvazione. A seguito di questa decisione, il sindaco Grillo ha proposto la delibera di scioglimento di Marsala Schola, nell'ambito della revisione delle partecipate comunali. Tuttavia, al momento del voto, il consigliere Ivan Gerardi ha sollevato una pregiudiziale sui posti di lavoro, nonostante nel 2021 avesse votato a favore dello scioglimento e fosse stato uno dei sostenitori più accaniti di tale scelta. Il suo cambiamento di opinione ha complicato ulteriormente la situazione.
Nel corso del 2023, il sindaco Grillo ha parlato di un possibile rilancio di Marsala Schola, ma tale progetto non si è mai concretizzato. È importante sottolineare che Marsala Schola non ha competenza sulla gestione degli immobili scolastici, che rientrano invece nell'ambito dell’edilizia scolastica comunale.
Oggi, la situazione sembra stagnante: non si parla né di scioglimento né di rilancio, mentre le dinamiche politiche intorno all'istituzione rimangono complesse. Alcuni membri del Consiglio, come Piero Cavasino e Vito Milazzo, hanno preso le distanze dal sindaco Grillo, mentre Ginetta Ingrassia è ancora in carica grazie al sostegno politico di Enzo Sturiano. Salvatore Virzì è considerato vicino a Eleonora Lo Curto, salvo smentite. Con questo quadro politico frammentato, se la proposta di scioglimento tornasse in aula, potrebbe essere approvata, ma al momento sembra improbabile.
Con il mandato del sindaco Grillo in scadenza, è probabile che Marsala Schola si sciolga automaticamente nel 2026. Sarà dunque il prossimo sindaco a decidere il futuro dell’istituzione.