Cara Redazione,
Vi scrivo ancora una volta, con un nodo in gola, per raccontare l’ennesima notte insonne in Viale Olimpia a Marsala. Martedì sera, poco dopo le 23, finalmente abbiamo visto una pattuglia delle forze dell'ordine passare mentre i soliti ragazzi si esibivano nelle loro pericolose acrobazie con scooter e minicar. Per un attimo, ci siamo sentiti sollevati: finalmente qualcuno avrebbe messo fine a questo caos, pensavamo. Speravamo che la pattuglia fermasse tutto, magari con l'aiuto di qualche carroattrezzi per portare via quei mezzi chiaramente non a norma.
Ma la nostra speranza si è spenta velocemente. Dopo soli dieci minuti, la pattuglia è sparita, lasciando tutto esattamente com’era. Il rumore, le impennate, i clacson suonati senza sosta e la musica assordante sono continuati fino alle 2 di notte. Ed è in quei momenti, mentre guardavo fuori dalla finestra, che mi sono chiesta: come è possibile che nessuno intervenga davvero? Forse questi ragazzi sono protetti da qualcuno di importante, qualcuno che li rende "intoccabili" qui a Marsala?
La frustrazione cresce ogni giorno, soprattutto quando leggo i commenti sui social. Dopo aver raccontato la mia esperienza online, sono stata sommersa da risposte di chi minimizza, di chi dice che questi giovani "non fanno nulla di male", che “sono solo ragazzi che si divertono”. Ma dove vivono queste persone? Forse non sotto una casa come la mia, dove il rumore è così forte da far tremare i vetri e dove la quiete sembra un lontano ricordo. Molti di questi commentatori, sospetto, sono proprio i genitori di questi ragazzi, pronti a difenderli e a giustificare ogni loro comportamento.
Mi sento sola, abbandonata da chi dovrebbe tutelare noi cittadini. Non chiedo molto, solo di poter riposare la notte, di non sentirmi in pericolo ogni volta che esco di casa, di non dover sopportare questo inferno ogni singolo giorno.
Capisco benissimo se deciderà di non pubblicare questo articolo. Forse è solo un grido di disperazione, troppo simile ad altri già lanciati e ignorati. Ma sento il bisogno di esprimere ciò che provo, di far sapere che qui, c'è una comunità che si sente completamente dimenticata.
Con rammarico e speranza,
Filomena