Si è tenuta ieri la prima seduta ARS dopo la pausa estiva, a tenere banco le nomine della Sanità. Il Partito Democratico sta svolgendo il suo ruolo di opposizione, in Aula l’intervento di Michele Catanzaro mirava a soffiare sul vento delle spaccature interne alla maggioranza e di una Forza Italia entrata in crisi, con faide interne che non si placheranno a breve.
C’è una interrogazione poi che scuote e spacca ancora di più non solo la Sanità ma quello che si muove all’interno degli azzurri.
Uno contro uno: Margherita La Rocca Ruvolo, deputata eletta, contro Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica.
Iacolino aveva subito un provvedimento di decadenza dall’incarico di direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa, per questo non avrebbe potuto partecipare al bando che oggi lo vede alla guida del dipartimento.
In poche parole manca uno dei requisiti per partecipare: “l’assenza di valutazioni negative nell’espletamento degli incarichi ricoperti”.
La Rocca Ruvolo aveva depositato una interrogazione, chiesto l’avvio di un atto ispettivo, fino a chiedere la procedura d’urgenza.
Tensioni e misteri che si infittiscono, perché pare che alla deputata sia arrivata una risposta da parte dell’assessorato alla Salute senza però che ancora l’interrogazione fosse partita da Palazzo dei Normanni.
Una interrogazione, incompleta, che ha viaggiato dal tavolo del Presidente della Regione, Renato Schifani, fino all’Assessorato.
La deputata azzurra ha chiesto addirittura l’intervento della polizia postale per violazione del sistema informatico, una anomalia che in Aula ha riconosciuto pure il presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno.
A chiedere l’intervento della Magistratura è pure Gianfranco Miccichè(MPA).
Dopo un mese di ferie il Parlamento siciliano non ha risparmiato il fuoco incrociato, Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord, ha accusato il governo siciliano di avere lasciato da soli sindaci e territori ad affrontare la crisi idrica: “Il Presidente Schifani ha adottato un atteggiamento passivo e distante, limitandosi a nominare una cabina di regia e delegare ad altri la gestione dell’emergenza. Non possiamo non evidenziare la sua pavidità”.
E poi su Stefano Pellegrino, capogruppo di FI ha attaccato: "Ha cercato di difendere l’indifendibile attaccandomi. Non sono io l’ignorante in questa situazione, ma è il Presidente della Regione a dimostrarsi pavido e inadeguato. Avrebbe avuto la possibilità di nominare soggetti attuatori tutti i sindaci della Sicilia, permettendo a ciascuno di inserire nel piano gli interventi necessari in deroga, indipendentemente dalla copertura finanziaria”.