Teatro dell'assurdo. Il movimento teatrale che dagli anni '40 del secolo scorso portò in scena la crisi dell'uomo, l'impossibilità di comunicare attraverso dialoghi surreali, le cui vicende sono apparentemente senza senso, è giunto in soccorso per l'interpretazione di due avvenimenti del governo lilibetano. Il primo in ordine cronologico è la comunicazione sulla raccolta differenziata: l'uso dei mastelli è obbligatorio in tutto il territorio comunale e che per verificarne l'utilizzo è stata costituita una "vera e propria task force" dall'Amministrazione Grillo.
L'Assessorato alla Polizia Municipale, diretto dalla d.ssa Donatella Ingardia, coordina l'unità operativa che effettua controlli su tutto il territorio comunale al fine di prevenire comportamenti che pregiudicano la pulizia e il decoro della città. Hanno scoperto improvvisamente che i dati incrociati, tra anagrafe e tributi, mostrano chiaramente famiglie e imprese che non hanno ancora provveduto a ritirare i mastelli, così come obbliga un'apposita ordinanza sindacale. Ciò serve per
prevenire il formarsi di microdiscariche, a tutela dell'ambiente e anche della salute pubblica e per continuare nella condotta virtuosa dei cittadini che hanno permesso una raccolta differenziata che, attualmente, sfiora l'80%.
Ordunque ci volevano 4 anni e l'avvento della nuova assessora affinché il sindaco ne avesse consapevolezza? E i due partiti che lo sostengono dal 2020, Fratelli d’Italia e Forza Italia/Stefano Pellegrino/Sturiano, non ne erano a conoscenza? Non dialogano su un "vulnus" dell'urbe? L'altro riguarda l'approvazione del rendiconto di gestione 2023, atto che tanto per cambiare era a rischio commissariamento, assente per motivi di lavoro l'assessore al bilancio che doveva relazionare. Il compito viene demandato completamente al direttore di ragioneria dott. Filippo Angileri, presenti anche i revisori dei conti, a conferma dell' importanza del documento. Ed inizia un'altra opera degna di Harold Pinter...i consiglieri Vito Milazzo e Coppola, pur dichiarandosi non tecnici, contestano al direttore di ragioneria il fondo contenzioso, pari a 6,100 milioni di euro.
Il primo perché lo ritiene troppo alto, il secondo manifesta il dubbio che l'ente comune possa pagare debiti fuori bilancio sostanziosi e su come deve provvedere al pagamento. Il dottor Angileri, rispondendo a Coppola, rammenta di nuovo che il fondo contestato serve anche ad affrontare eventuali debiti fuori bilancio. Il revisore dei conti esprime sul fondo la congruità dello stesso. Ovviamente atto approvato dal consiglio. Dopo questa breve narrazione, si conferma che a Capo Boeo è andato in scena un paradigma di teatro dell'assurdo.
Vittorio Alfieri