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06/09/2024 06:00:00

Il "balletto inqualificabile" della spartizione delle nomine nella sanità siciliana

Per il Presidente Renato Schifani quello delle nomine per i direttori sanitari e amministrativi è stato un balletto inqualificabile. Se lo dice il governatore non si può dubitare, tuttavia bisognerebbe anche capire che se il balletto c’è stato è evidente che qualcuno lo ha permesso, che c’era un palco su cui esibirsi e certamente qualche altro pure ad applaudire a spettacolo finito.


La reazione della politica di opposizione è stata sicuramente naturale, servita su un piatto d’argento. Anthony Barbagallo, segretario regionale dem ha tirato dritto: “Come è noto la nomina del direttore sanitario ed amministrativo è di esclusiva competenza del direttore generale. Non sono ammessi ‘suggerimenti’ di qualsiasi tipo che avrebbero ripercussioni anche di natura penale. Per queste ragioni troviamo particolarmente gravi le dichiarazioni di oggi del presidente della regione Schifani unitamente ad alcune indiscrezioni pubblicate da autorevoli quotidiani che fanno riferimento ad un presunto incontro tenutosi a Ragalna, a casa della seconda carica dello stato, dove si sarebbe trovata la ‘quadra’ proprio per le nomine della Sanità siciliana. Per queste ragioni chiediamo contezza in ogni sede affinché si faccia luce su quello che sta accadendo”.


Barbagallo poi aggiunge: “A Schifani chiediamo di fare immediatamente i nomi di chi esercita o subisce pressioni per le nomine nella sanità. Siamo ormai ben oltre il limite della decenza mentre sulla salute dei siciliani si sta consumando l’ennesimo gioco di potere di chi cerca yesmen pronti ad obbedir tacendo. Se veramente Schifani vuole essere credibile, al di là delle dichiarazioni odierne con cui afferma di avere assistito ad un balletto inqualificabile, allora sia consequenziale. E visto che afferma di non essere condizionabile faccia i nomi in pubblico e nelle sedi appropriate”.
Preoccupato appare il deputato di Forza Italia Nicola D’Agostino: “Sentire dal Presidente della Regione di un “balletto inqualificabile” sulle recenti nomine della Sanità, fa piacere per la franchezza e lascia capire, oltre la prudenza del politico e giurista navigato, che il livello di guardia è stato abbondantemente superato. Ora occorre agire di conseguenza. Dando forza e sostegno alle migliori intenzioni del Presidente. Serve capire perché e secondo quali modalità queste scelte sono state adottate. Dispiace constatare nel dibattito la presenza di taluni che puntano l’indice accusatorio contestando prassi che invece non disprezzano affatto. Credo sia giunto il momento di fare chiarezza su tante cose, smetterla con l’ipocrisia e porre all’ordine del giorno del dibattito politico la necessità di cambiare abitudini”.

Affonda il colpo Cateno De Luca, capogruppo ARS di Sud chiama Nord: “Le affermazioni del Presidente Schifani in merito alla lottizzazione nella sanità creano veramente sconcerto e sconforto. Dopo quasi due anni hanno trovato la quadra tra i vari partiti per mettere i propri uomini di fiducia nel settore della sanità e ora il buon Schifani può fare il verginello. Faccia nome e cognomi del manager che è andato a chiedere indicazioni, tutti sanno che i manager hanno una provenienza politica e che ci sono state discussioni che hanno rasentato quasi la crisi di governo per la spartizione degli ulteriori ruoli chiave per quanto riguarda la gestione della sanità”.

A chiedere un confronto aperto sono i deputati regionali dell’Mpa, pattuglia che è cresciuta con l’arrivo di Gianfranco Miccichè e che potrebbe aumentare con l’arrivo di Luigi Genovese. I Lombardiani hanno avanzato la necessità di un confronto politico, franco e trasparente: “Lo abbiamo richiesto anche di recente (11 luglio u.s) al Segretario di Forza Italia perché se ne facesse promotore, indicando almeno tre argomenti da trattare. Nell’ordine: organizzazione della Sanità, manovra finanziaria, enti ed aziende partecipati. Circa il primo punto, appare superfluo evidenziare l’urgenza sui punti per i quali l’indirizzo politico è importante; dalla rete ospedaliera all’integrazione pubblico – privato… Il confronto avrebbe impedito le chiacchiere su vendette, rabbie, ire funeste, di cui si va leggendo. Comprendiamo inoltre l’odierno rammarico del Presidente su “balletti inqualificabili e sul sistema incancrenito che va avanti da 20 anni”.

Poi i deputati consigliano un chiaro richiamo alla memoria per il governatore: “Ma nella sede del confronto costruttivo potremo fare presente che nel ventennio e ancor più, di cui parla il Presidente, c’è da espungere un quinquennio che inizia nel 2008. In quel tempo, se si mancavano gli obiettivi venivano applicate le giuste sanzioni, si recuperava un buco di 700 milioni di euro, la sanità regionale veniva stimata fra le prime in Italia, si valorizzavano giovani medici e funzionari amministrativi senza che esibissero alcun tipo di appartenenza. All’epoca era Assessore il Dott. Massimo Russo. E’ nella sede del confronto politico che si potrà raccomandare a chi di competenza la rigorosa verifica dei titoli posseduti e la veridicità delle dichiarazioni che preludono al conferimento degli incarichi, a partire dai vertici, ai dirigenti dal cui impegno anche dipende la salute delle persone. Ne conseguirà la rimozione delle irregolarità compiute senza attendere il dibattito pubblico ovvero l’azione della magistratura contabile o ordinaria. In quanto poi all’impiego delle risorse finanziarie, il Governo che propone la strategia attraverso la manovra finanziaria, in tempi di siccità e di altre emergenze, dovrà archiviare la stagione delle mance che generano squilibri e sprechi. Su Enti e partecipate, sempre in sede di confronto, si dovranno conoscere i piani di sviluppo di ciascuno, la consistenza dei risultati ottenuti. Nonché i criteri per la selezione degli amministratori. Solamente il confronto politico, la definizione delle strategie, la verifica della proficuità dell’azione amministrativa danno un senso alla partecipazione di noi Autonomisti alla responsabilità del Governo”.

Nella giornata di ieri poi si è tenuto il primo incontro tra le sigle sindacali e l’Assessorato regionale alla Salute. Presenti Francesco Lucchesi, Segretario Cgil Sicilia, e Gaetano Agliozzo Segretario Generale Fp Cgil Sicilia.

Il tavolo di confronto si aggiornerà per i primi di ottobre ma nel frattempo hanno evidenziato delle criticità ancora non risolte: “A partire dallo smaltimento delle liste d’attesa, al problema degli organici, dal Pnrr alla riorganizzazione dell’intera rete ospedaliera rimangono aperte e nella maggior parte dei casi ancora irrisolte. Il balletto delle nomine dei manager a cui abbiamo assistito in questi mesi non ha fatto altro che ritardare la risoluzione delle criticità elencate che nel frattempo si sono moltiplicate”.

Nei prossimi incontri si parlerà di riorganizzazione della rete ospedaliera, già oggetto di una Commissione Tecnica Assessoriale, e di attuazione del PNRR: “A seguire sarà affrontato il problema degli organici sottodimensionati e delle stabilizzazioni. La Fp ha chiesto che una sessione venga dedicata alla situazione dei tre Policlinici siciliani. C.G.I.L. e FP C.G.I.L. hanno chiesto che i futuri tavoli siano funzionali a dare risposte concrete a fattuali alla risoluzione reale delle criticità che vive la sanità siciliana altrimenti si rischia di non entrare mai nel merito delle questioni e non risolvere i veri problemi che vivono migliaia di siciliani”.