Le giustificazioni di Giacomo Tranchida, ormai al secondo mandato come sindaco di Trapani, mi appaiono sempre più fragili. Se nel primo anno ci si può nascondere dietro la scusa del "è colpa di chi mi ha preceduto", al secondo mandato questa giustificazione non regge più.
Inoltre, non condivido il giudizio negativo che viene espresso sul passato della città. Trapani, grazie alla lungimiranza dei suoi amministratori, è uno dei pochi capoluoghi a possedere un proprio acquedotto e fonti di approvvigionamento idrico, non rientrando così nel calderone di Siciliacque ex-EAS. Che l'attuale amministrazione non sappia gestire questa risorsa è un altro discorso.
Vale la pena ricordare anche gli interventi realizzati una ventina di anni fa dalle amministrazioni Buscaino e Fazio, hanno migliorato il volto del centro storico. Non si può poi ignorare il problema delle alluvioni settimanali che subiamo ogni volta che piove, causate dall'incuria nella semplice pulizia delle caditoie.
Quanto ai progetti futuri, come il sottopasso in via Marsala e gli interventi su via Fardella, sono oggetto di forti contestazioni, sia da parte degli ordini professionali sia dai cittadini, che si affrettano a firmare le petizioni dell'opposizione. I trapanesi non chiedono molto: solo che l'attuale giunta non arrechi ulteriori danni alla città. È davvero chiedere troppo?
Nino Oddo