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29/08/2024 06:00:00

Risse e violenza a Marsala. L'assessora minimizza e dà la colpa alla stampa: "Crea allarmismo"

 Siamo alle solite. Quando c'è un problema in città la colpa non è di chi non sa risolverlo ma della stampa, di chi lo racconta.

E' quello che racconta l'assessora Donatella Ingardia, che ha la delega a sicurezza e legalità, in una seduta di consiglio comunale in cui si è parlato dell'emergenza sicurezza in città, dopo la rissa violentissima a pochi passi da piazza della Repubblica qualche giorno fa. 

Il Consiglio comunale di Marsala, ieri pomeriggio, si è aperto ricordando il compianto dottore Romano Pietro Alagna, scomparso qualche giorno fa. Flavio Coppola, non senza emozione, ha ricordato la mozione che non ha trovato accoglimento da parte dell’Amministrazione comunale per conferire l’onorificenza di Benemerito in vita.
La consigliera comunale Rosanna Genna ha chiesto la convocazione di due consigli comunali aperti, uno per la Sanità e l’altro per la sicurezza in città.
Le questioni che approdano in Aula dopo la pausa estiva sono legate al verde pubblico e al mancato decoro, il degrado del cimitero dove crescono liberamente i capperi. La sicurezza è oggetto del consiglio comunale, gli ultimi episodi in particolare hanno scosso la città, si tratta per il presidente d’Aula, Enzo Sturiano, fenomeni che possono essere tenuti sotto controllo e si possono maggiormente contenere con un controllo serrato.

La mancanza di agenti di Polizia e di Carabinieri, al di sotto dell’organico necessario, è elemento su cui punta il presidente Sturiano: “E’ come se lo Stato in questo territorio abbia fatto altre scelte”. Sturiano è pure stranito del fatto che il Prefetto abbia convocato il sindaco della città, Massimo Grillo, e non il Questore per fatti attinenti l’ordine pubblico e la sicurezza di tutti i cittadini.

Nel frattempo si è consumato un altro episodio di violenza a Strasatti, a denunciarlo la consigliera Elia Martinico: una signora è stata inseguita con una mazza da un ragazzo con evidenti problemi: “Cara assessore le lacrime di coccodrillo contano poco, siamo tutti bravi l’indomani a piangere. Dobbiamo fare qualcosa oggi e individuare questi soggetti.
L’assessora Ingardia, come da copione, prende di mira la stampa: “In merito al problema sicurezza ci tengo a precisare che è stato il sindaco a voler incontrare il Prefetto e il Questore, forse gli organi di stampa hanno riportato la notizia in altro modo. Prima di creare un certo allarmismo bisogna attenersi ai fatti, scrivere in maniera oggettiva e non soggettiva”.
Insomma, il sindaco e l’Amministrazione sono ostacolati nel loro amministrare dalla stampa, letteralmente l’assessora dice: “La stampa crea allarmismo”. Quindi,  l'incapacità che si traduce in non fattività è tutta colpa della stampa e poi aggiunge: “Il sindaco sta cercando di contattare il console tunisino per individuare i soggetti che non rispettano le regole”. Sfugge, però, che la maggior parte di questi ragazzi non sono identificabili poiché privi di documenti, pure l’individuazione per la Tunisia sarebbe impossibile. Poi minimizza: “E’ un episodio che si è verificato in città come in altri Comuni ma la notizia non è stata data così come data per la nostra città. Non voglio dire che il problema non c’è ma così come viene riportato dalla stampa il problema viene ingigantito e ancor di più si crea allarmismo tra i nostri cittadini”.

 

 


L’assessora non ha compreso che la stampa di cui parla non ha mai dato la colpa alle Forze dell’Ordine, che sono allo stremo e fanno un egregio lavoro, ma sminuire l’episodio di violenza, sostenendo che è la stampa a creare allarmismo, è l’ennesima prova di una Amministrazione che non sa affrontare l’ordinario, lo straordinario e nemmeno reggere alle critiche che arrivano dalla città. Quel lancio di bottiglie non era una fiction ma la realtà, così come lo sono le continue risse e anche gli accoltellamenti.

L’assessora Ingardia comunica in Aula che c’è stato un rafforzamento della presenza delle Forze dell’Ordine a Marsala nelle zone di maggiore aggregazione e di movida: “Adesso sono presenti il reparto di prevenzione crimine di Stato della Polizia e il reparto della "C.I.O" dell’Arma dei Carabinieri oltre al servizio svolto dalla Polizia locale”.


Il problema sicurezza poi è fortemente legato alla gestione dei centri di accoglienza, quindi dei servizi alle persone, ci sono degli obiettivi che andranno raggiunti perché c’è un ruolo sociale ed educativo. Lo ha detto l’assessora Giusy Piccione, che pure sottolinea che gli episodi verificatasi a Strasatti sono stati ad opera di ragazzi che non hanno alcun documento, bisognerebbe attivare un TSO perché c’è un disagio psichico.
Pino Ferrantelli(DC) è d’accordo con la convocazione in urgenza di un consiglio comunale aperto sulla sicurezza: “Il problema esiste, non sono fatti isolati ma si ripetono quasi quotidianamente non solo in centro ma pure nelle periferie. La stampa ha riportato obiettivamente i fatti che sono accaduti, con tanto di video. Questi fatti io li ho denunciati già due anni fa, il consiglio serve perché da Marsala si alzi una voce importante. Ci vogliono delle iniziative più decise”.


E’ davvero surreale che a difendere il lavoro della stampa, che riceve continue segnalazioni, siano taluni consiglieri comunali, da Pino Carnese a Elia Martinico, da Leo Orlando a Flavio Coppola: “Non si può attribuire alla stampa la colpa di avere creato allarmismo. Il problema c’è ed è pure una questione organizzativa”.
Il problema sicurezza è pure legato al parcheggio comunale che è ancora chiuso ma in preda ai vandali, manca la Scia, e dopo 4 anni, come ha sottolineato Orlando, è impossibile che ancora non ci sia la Scia: “Un anno e mezzo fa sono stati spesi circa 60 mila euro per rimettere il sistema antincendio e di sorveglianza”.


La posizione del consigliere Lele Pugliese(FDI) è vicina a quella dei colleghi e in più contiene una proposta: “E’ impensabile militarizzare una città, è un problema comune in tutta la Nazione. La stampa fa il proprio mestiere e dalla pubblicazione di quella notizia si è innescata la macchina sulla maggiore sicurezza, quindi io dico grazie alla stampa. Non metto in dubbio ciò che dice l’Amministrazione ma la invito pure a utilizzare la stampa, denunciate all’intera Nazione ciò che accade in città, forse a qualcuno si accende il campanello di allarme. Ciò che è pure utile è avvicinare queste comunità, a Strasatti la comunità di extracomunitari esiste da decenni e sono integrati, bisogna avvicinare le persone sane per arrivare alle altre, sono strumento. Bisogna avvicinarli per creare integrazione, la chiave di svolta è lavorare sulle comunità sane”.
Il consigliere Vito Milazzo ha portato all’attenzione del problema sicurezza la poca illuminazione, le zone d’ombra diventano ricettacolo di criminalità. Ma l’accento Milazzo lo ha soprattuto posto sulla siccità e la crisi dell’agricoltura: “Lo scorso anno abbiamo preso impegni con la categoria, non si è fatto nulla e ad oggi, 28 agosto, le aziende hanno già terminato la vendemmia con numeri così bassi da rendere impossibile il proseguo dell’attività. La politica ha il dovere di interessarsi di un settore vitale e strategico per la città e per il suo futuro, per la sopravvivenza di famiglie e lavoratori. Necessario dunque un consiglio comunale aperto sull’agricoltura, coinvolgendo la deputazione regionale e l’assessore regionale. Meglio essere previgente, i numeri parlano chiaro: non c’è sopravvivenza per le strutture vitivinicole né per i produttori”.