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26/08/2024 06:00:00

Una vita rubata/1. 20 anni senza Denise. Il giorno della scomparsa

Nell'estate del 2004, l'Italia è governata da Silvio Berlusconi, al suo secondo mandato come Presidente del Consiglio. Presidente della Repubblica è Carlo Azeglio Ciampi. Il Paese affronta tensioni politiche interne, soprattutto legate alla gestione dell'economia e alle riforme proposte dal governo.

A livello internazionale, l'Italia partecipa attivamente alla missione in Iraq, in un contesto globale segnato dalla guerra al terrorismo. Pochi mesi prima, a Marzo, gli attentati terroristici a Madrid provocarono quasi 200 morti. A Napoli e in Campania esplode la crisi rifiuti e si parla di “terra dei fuochi”. In campo scientifico, la sonda Cassini-Huygens raggiunge Saturno, iniziando una delle missioni spaziali più significative per l'esplorazione del sistema solare. L’Italia chiude le Olimpiadi di Atene trionfando nella maratona con Stefano Baldini. Tra i tormentoni estivi c’è L’Italiano medio degli Articolo 31.

La Sicilia è governata da Totò Cuffaro, quello che 12 anni prima inveiva contro Giovanni Falcone al Maurizio Costanzo Show. La lotta alla mafia è in una fase di trasformazione e Bernardo Provenzano è ancora latitante.
Anche 20 anni fa in Sicilia si registrava un’estate caldissima, con seri problemi legati alla siccità. Faceva molto caldo anche il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo.


Una data che rimarrà impressa per sempre nella memoria non solo dei mazaresi e dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Quel giorno di venti anni fa, infatti, Denise Pipitone, una bambina di appena quattro anni (li avrebbe compiuti il 20 ottobre successivo), scomparve misteriosamente mentre giocava davanti alla casa della nonna in via Domenico La Bruna.
Oggi, a distanza di vent’anni, ci si chiede ancora cosa sia realmente accaduto. Se lo chiede anche la mamma di Denise, Piera Maggio, che, dopo vent’anni, non ha mai smesso di cercare la sua bambina e di lottare per scoprire la verità su quel tragico giorno di fine estate del 2004.


Da oggi parte un’inchiesta a puntate di Tp24 per raccontare i 20 anni di ricerche, indagini, e misteri sulla scomparsa di Denise Pipitone, una “vita rubata”.

 


La mattina del 1° settembre
Mercoledì 1° settembre 2004 era una normale giornata di fine estate. Denise, una bambina vivace e allegra, trascorreva del tempo giocando all’aperto, come spesso faceva, con il cuginetto, davanti alla casa della nonna materna, Francesca Randazzo, in via Domenico La Bruna.

 


(Il luogo in cui è stata vista Denise l'ultima volta)

 

Quella mattina indossava una maglietta bianca e dei pantaloncini rosa.

Alle 11:30, Denise salì sul terrazzo di casa con la nonna, ma scese pochi minuti dopo perché quest’ultima aveva lasciato sul fuoco l'acqua per la pasta. Denise tornò a giocare in strada con il cuginetto e fu vista l'ultima volta dalla zia Giacoma, sorella della mamma Piera, alle 11:45. Si trovava sul marciapiede, dove era rimasta dopo che la zia aveva richiamato in casa il figlioletto, che era in compagnia di Denise. La zia pensava che Denise fosse con qualcun altro e non da sola.


Pochi minuti dopo, arrivarono a casa della nonna di Denise due cugine di Piera Maggio. Quella mattina Piera non era in casa perché stava frequentando un corso di informatica. Al loro arrivo, però, le cugine non videro Denise. Intorno a mezzogiorno, la nonna, scendendo le scale, chiese alle nipoti appena arrivate se avessero visto Denise. Da quel momento, la bambina scomparve senza lasciare traccia. Piera Maggio venne informata della scomparsa della figlia alle 12:30. Alle 14:00 le televisioni locali diedero notizia della scomparsa con un appello disperato della madre, che rapidamente fece il giro dei media. Da quel momento, iniziarono le ricerche della bambina, ma ogni traccia sembrava svanita.

 

 

 


(Su TeleVallo, la tv di Mazara, l'annuncio della scomparsa di Denise, il 1°settembre 2004)


Il contesto familiare
Denise viveva con la mamma, Piera Maggio, casalinga, e con il padre legale, Tony Pipitone, un muratore che aveva lasciato Mazara del Vallo per un periodo per lavorare in Germania.


(Toni Pipitone e Piera Maggio)

 

Piera Maggio e Tony Pipitone hanno anche un figlio, Kevin, nato nel 1993, che all’epoca della scomparsa di Denise aveva undici anni. Tony Pipitone scoprì di non essere il padre biologico di Denise solo dopo la sua scomparsa. Il vero padre naturale di Denise è Piero Pulizzi, ex marito di Anna Corona, che era amica della sorella di Piera Maggio, Giacoma. Piero Pulizzi e Anna Corona hanno due figlie: Jessica, la maggiore, e Alice, la più giovane.
Secondo gli inquirenti, il movente della scomparsa di Denise si trova nelle dinamiche familiari complesse, nei rapporti tra i figli avuti da relazioni precedenti. La relazione tra Piera Maggio e Piero Pulizzi non era mai stata accettata dall’ex moglie dell’uomo, Anna Corona, e dalla figlia Jessica. La mamma di Denise è tuttora convinta che Anna Corona e Jessica Pulizzi siano coinvolte nella scomparsa della bambina.

 

 

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Chi è Jessica Pulizzi
Jessica Pulizzi è la sorellastra di Denise. All'epoca della scomparsa della piccola, Jessica aveva 17 anni. Secondo le indagini, Jessica era a conoscenza da tempo della relazione tra suo padre e Piera Maggio, dalla quale era nata Denise. Questo generò in Jessica un sentimento di forte rabbia, non solo nei confronti del padre, ma anche verso Piera e Denise.
Jessica nutriva un profondo odio e risentimento per Piera Maggio e per la piccola Denise, ritenendole responsabili della fine del matrimonio dei suoi genitori. Piera Maggio ha raccontato diversi episodi di tensione con Jessica, dagli insulti per strada agli sguardi minacciosi rivolti a Denise, fino a episodi di stalking e al danneggiamento della sua auto. Inoltre, ci fu l’incendio del negozio dove lavorava Piera, ma non è mai stato provato un diretto coinvolgimento di Jessica in quest'ultimo episodio.


(Jessica Pulizzi durante il processo a Marsala)

 


Le prime indagini, la pista Rom e la faida familiare
Non appena la scomparsa di Denise venne denunciata, le forze dell'ordine si mobilitarono immediatamente. Le prime ore furono cruciali, con polizia e cittadini volontari che perlustarono il quartiere e le aree circostanti nella speranza di trovare tracce della bambina. Gli investigatori seguirono diverse piste. Testimoni oculari furono ascoltati, ma le informazioni erano frammentarie e spesso contraddittorie. L’intera comunità partecipò alle ricerche, ma col passare delle ore, la speranza iniziò a diminuire.


Qualche giorno dopo, Piera Maggio rivelò che Denise non era figlia di Tony Pipitone, ma di Piero Pulizzi. Inizialmente si indagò anche su una possibile pista legata alla vicina comunità Rom. Il giorno dopo la scomparsa, Piero Pulizzi andò a chiedere aiuto a un suo amico di origine kosovara, parte di una comunità rom residente da anni a Mazara del Vallo. Non si conosce l’identità dell'uomo, ma è noto che avesse frequentazioni con Pulizzi. Tuttavia, l'uomo non fu in grado di fornire informazioni utili.


(Una locandina con l'unica foto di Piero Pulizzi e Denise)

 


Il 2 settembre 2004, l’amico rom di Pulizzi venne convocato in commissariato per spiegare il suo coinvolgimento nelle ricerche di Denise. Da quel momento i rapporti tra i due si interruppero definitivamente. Gli investigatori, soprattutto dopo la confessione di Piera Maggio sulla paternità di Denise, iniziarono a concentrarsi più sulla faida familiare che su un possibile sequestro da parte dei Rom. I cani molecolari utilizzati nelle indagini percepirono la presenza di Denise nei pressi dell'abitazione della sorella di Gaspare Ghaleb (fidanzato di Jessica Pulizzi all'epoca), distante pochi metri dalla casa di Piera Maggio, ma senza risultati concreti.

Di risultati concreti se ne avranno pochi nel corso dei giorni e degli anni successivi. La madre, Piera Maggio, inizia una battaglia inimmaginabile per trovare la figlia. Sin da subito si percepisce che c'è qualcosa di strano nella sparizione della bambina. Nei giorni scorsi Piera Maggio ha partecipato al "Pace Fest" di Caltabellotta in cui ha raccontato la sua storia e quella della scomparsa della figlia. Qui un estratto del racconto dei giorni successivi alla scomparsa e le prime indagini. 

 

 


Questa è solo la prima parte della nostra inchiesta a vent’anni dalla scomparsa della piccola Denise. Vent’anni in cui speranza e disperazione si sono intrecciate in una ricerca incessante di verità e giustizia. Denise, in questi anni, è diventata la "figlia di tutti gli italiani", un simbolo di innocenza e speranza per un intero paese che ha seguito con affetto e partecipazione la battaglia di Piera Maggio per ritrovare la sua bambina.

 

CONTINUA