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24/08/2024 06:00:00

"E' mortale!". Trapani, ancora polemiche sul sottopasso di Via Marsala

 Continuano le polemiche a Trapani riguardo al controverso sottopasso ferroviario tra via Marsala e via Virgilio. Questa volta, ad intervenire in modo deciso è l'avvocato Vito Galluffo, che in una lettera aperta esprime tutta la sua preoccupazione e contrarietà al progetto. Ecco il contenuto della sua missiva.

Galluffo afferma senza mezzi termini che i timori espressi in passato riguardo alla realizzazione del sottopasso si sono rivelati fondati. Sin dall'inizio, l'avvocato, insieme a molti altri cittadini, aveva manifestato perplessità riguardo all'opera, giudicata inadeguata sia per il progetto in sé che per la morfologia del terreno. "Avevamo ragione quanti eravamo contro la realizzazione del sottopasso ferroviario da fare tra via Marsala e via Virgilio," scrive Galluffo, sottolineando come la zona sia notoriamente acquitrinosa, con gravi problemi di infiltrazioni d'acqua che complicano ulteriormente la situazione.

Nel suo intervento, Galluffo rilancia una proposta che già in passato aveva avanzato: spostare la stazione ferroviaria di poche centinaia di metri oltre il passaggio a livello di via Libica. Secondo l'avvocato, questa soluzione permetterebbe di liberare la città da inutili binari e passaggi a livello, restituendo a Trapani scorrevolezza, vitalità e spazi verdi. "Si è ancora in tempo," afferma, lanciando un appello affinché si riveda l'intero progetto.

Un altro punto critico sollevato nella lettera riguarda i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati alla realizzazione del sottopasso. Galluffo denuncia il rischio di sperpero di denaro pubblico, sottolineando come i 12 milioni di euro previsti per l'opera potrebbero essere utilizzati in modo più utile ed efficiente, ad esempio per lo spostamento della stazione ferroviaria. L'avvocato ricorda inoltre che questi fondi dovranno essere restituiti, con il costo che ricadrà su tutta la collettività.

La sospensione dei lavori, che secondo Galluffo dura ormai da tre mesi a causa di problemi riscontrati durante gli scavi, è vista come la prova definitiva che i timori iniziali erano giustificati. "Il progetto esecutivo ancora non è stato presentato dalla ditta appaltatrice e le vertenze giudiziarie sono già nell’aria," scrive, manifestando preoccupazione per l'ulteriore sperpero di denaro pubblico.

Galluffo conclude la sua lettera con un appello alla responsabilità, chiedendo a chiunque la pensi diversamente di riflettere sulla situazione. "Prevalga la responsabilità, la dignità e la chiarezza," scrive, esortando a considerare l'impatto che il progetto avrà sulla città.

La lettera aperta di Vito Galluffo si inserisce in un dibattito che continua a dividere la comunità trapanese, sollevando questioni cruciali sul futuro urbanistico e ambientale della città.

Di recente, sul sottopasso è intervenuto anche l'Ordine degli Architetti, che, in una nota, torna a ribadire il proprio disaccordo. Gli architetti ritengono che il sottovia non risolva il problema del traffico cittadino perché, "introducendo due semafori all’estremità del sottopasso su due arterie stradali principali, rallenterà la mobilità veicolare urbana anziché snellirla e, inoltre, l’opera non realizza la tanto auspicata ricucitura urbana, anzi la nega. La stazione ferroviaria, delocalizzata nell’area individuata dal P.R.G. nel 2010, tra la Via Libica e la Via Marsala, si collegherebbe all'attuale stazione in centro città con un servizio tranviario urbano (tram-treno), attraversabile a raso, evitando la cesura della città".