Questa estate la Casina delle Palme di Trapani, gioiello liberty nel cuore del centro storico, è tornata al centro dell’attenzione, ma non per i motivi che ci si aspetterebbe. Invece di ospitare eventi culturali e spettacoli, la struttura è diventata il teatro di un’invasione di topi, con conseguente allarme igienico.
La storica struttura angolare, che occupa un intero isolato ed era un punto di ritrovo per la movida trapanese, è finita spesso sotto i riflettori non tanto per gli eventi, ma per le "esibizioni" dei topi, che si arrampicavano sui fili elettrici penzolanti o camminavano sulle inferriate come piccoli acrobati.
Una estate sfortunata quella della Casina, priva di un cartellone spettacoli e chiusa al pubblico e trasformata in un silenzioso palcoscenico per un'infestazione che suscita rabbia e indignazione tra i cittadini e gli esercenti. Una situazione allarmante che, a metà luglio, ha richiesto l'intervento di somma urgenza del Comune di Trapani per una necessaria potatura e disinfestazione, anche in vista del Green Valley Pop Fest.
Ma chi è davvero responsabile della gestione di questo bene? E perché la Casina delle Palme, una perla architettonica della città, sembra comunque essere abbandonata a se stessa?
Per capire meglio la situazione, è necessario fare un passo indietro e dare uno sguardo al contratto di comodato d’uso che lega il Comune di Trapani e l’Ente Luglio Musicale. La Casina delle Palme, infatti, è di proprietà del Comune, ma dal 2021 è in gestione all’Ente Luglio Musicale.
Non si tratta di un comodato gratuito, bensì di un comodato oneroso. In sintesi, l'Ente Luglio Musicale Trapanese, in qualità di Comodatario, paga il canone attraverso la fornitura di questi servizi, sollevando il Comune di Trapani da qualsiasi onere finanziario diretto per la gestione e manutenzione della Casina delle Palme.
Secondo l’articolo 4 del contratto, l’Ente Luglio, per avere il diritto di utilizzare questo importante complesso, deve occuparsi di una serie di servizi. Tra questi, la custodia, la manutenzione ordinaria, e qualsiasi intervento necessario a garantire la conservazione, l’efficienza e l’agibilità del bene. Non solo, l’Ente è anche tenuto a garantire la fruibilità del complesso e a fornire un servizio di informazioni turistiche e culturali per conto del Comune all’interno della struttura.
In pratica, il Comune di Trapani cede il complesso all’Ente Luglio, ma in cambio l’Ente deve non solo curarne la manutenzione, ma anche promuovere il luogo come centro di cultura, arte cinema ed anche come centro turistico, con un punto informazioni. Un obbligo, questo, che sembra essere rimasto lettera morta.
Ancora più nel dettaglio, l’articolo 6 stabilisce che l’Ente Luglio è responsabile in via esclusiva e a proprie spese di tutte le attività di manutenzione ordinaria e di conservazione del bene, comprese la potatura degli alberi e gli interventi necessari sugli alberi di alto fusto all’interno del complesso. In altre parole, se un albero dovesse cadere o se ci fossero problemi strutturali, l'Ente Luglio dovrebbe intervenire prontamente. E se un topo dovesse mordere un bambino o se un ramo di un albero dovesse cadere sui giovani della movida, la responsabilità legale ricadrebbe sull’Ente.
Nonostante, però, questo contratto stringente, sembra che l’Ente Luglio abbia trascurato i propri doveri, lasciando che la Casina delle Palme si degradi fino a un punto tale da richiedere l’intervento del Comune per la disinfestazione e la potatura degli arbusti interni alla struttura.
Ma allora perché l’Ente Luglio non adempie ai suoi obblighi? E perché, se l’onere della manutenzione ricade su di esso, è il Comune a dover intervenire?
Lo abbiamo chiesto all’assessore all’ambiente, Emanuele Barbara. “Abbiamo agito in modo più deciso e tempestivo – spiega Barbara - perché c'era un'emergenza da affrontare: quella dei topi. Anche se l'Ente Luglio si occupa regolarmente della pulizia da almeno due o tre anni, questa volta la situazione richiedeva un intervento immediato. Quando si presenta un'emergenza, il Comune può intervenire senza bisogno di ulteriori approvazioni. Il signor Nicola, il dipendente dell'Ente Luglio che si occupa della pulizia, fa un buon lavoro, ma in questo caso era necessario un intervento straordinario, e per questo siamo intervenuti direttamente”.
L’intervento di somma urgenza è stato effettuato circa un mese fa, in prospettiva del Green Valley Pop Fest, che ha contato la presenza di circa 20mila persone proprio in centro storico. Ma nonostante l'intervento di potatura e di derattizzazione, nonostante il lavoro del signor Nicola, unico operatore impiegato, i topi continuano a scorrazzare liberamente.
La situazione riflette una gestione controversa che solleva diverse domande, soprattutto una: chi paga davvero? Il Comune è stato costretto a intervenire per coprire le mancanze dell'Ente Luglio, utilizzando la formula della “somma urgenza.” Si tratta di una spesa imprevista, che dovrà essere recuperata in qualche modo, senza pesare sulle tasche dei cittadini.
Potrebbe essere, quindi, che il Comune decida di rivalersi sull’Ente Luglio per recuperare le spese sostenute. Ma questa è solo una supposizione., ovviamente. E la vicenda, però, qui si complica ulteriormente se si considera che tra i beni gestiti dall’Ente Luglio c’è anche il Palazzo Lucatelli, un altro immobile di valore storico. Secondo alcune indiscrezioni, per risanare i conti del Luglio Musicale, potrebbe essere in corso una trattativa per vendere il Palazzo Lucatelli al Comune di Trapani....
E se il Sindaco Tranchida dovesse decidere di procedere con questa operazione, si tratterebbe di un caso di "finanza creativa" che farebbe sicuramente discutere. Ma sono solo voci di corridoio ...