Il 15 agosto, sotto 40 gradi, con una umidità percepita dell’80%, il carcere diventa il luogo della condanna a morte, dove a spegnersi senza alcuna possibilità di aiuto è pure la speranza.
Giovedì, spiagge piene, mare calmo, famiglie sorridenti, sorrisi sotto l’ombrellone, tuffi e abbracci. Il carcere assume la dimensione del confinato inferno come se nessuno sapesse dei detenuti, degli agenti, delle condizioni che spaccano quel velo di ipocrisia che pervade il Paese, la politica. A nessuno fondamentalmente importa nulla, perché è più facile voltarsi dall’altra parte e mangiare un gelato, che affondare gli occhi e le mani nella sofferenza altrui.
In quella giornata molti dei rappresentanti istituzionali sono andati a visitare gli istituiti di pena, l’emergenza è data anche dai numeri: 71 suicidi, 64 detenuti e 7 agenti. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha visitato la Giudecca: "Ho deciso di tornare qui, a pochi mesi dalla mia ultima visita in concomitanza con la storica presenza di Papa Francesco per l'inaugurazione del padiglione della Biennale d'arte, perché la Giudecca rappresenta un luogo simbolo del percorso di reinserimento e riscatto sociale delle persone private della libertà. Al padiglione, infatti, in pochi mesi si sono registrate oltre diecimila visite, che hanno visto le detenute protagoniste nel ruolo di guida dei visitatori. La Giudecca, come ha ricordato il Santo Padre, è un luogo che può e sa essere anche un'occasione di rinascita morale e materiale”.
Le criticità sono molto più profonde e gravi, pure l’Europa richiama l’Italia perché il sistema carcerario non è in linea con gli standard europei. Il vicecapogruppo Pd alla Camera e segretario di Demos, Paolo Ciani, ha visitato il Carcere di Regina Coeli: “Un sovraffollamento che ha superato il 180%, agenti sottorganico strutture inadeguate. In tutti un senso profondo di attesa nei confronti dello Stato e della politica, speranza di cambiamento, misti a disperazione e rassegnazione. Non possiamo voltarci dall'altra parte dinanzi al dramma che stanno vivendo le carceri in Italia. Spero presto vi siano presto provvedimenti reali ed efficaci per cambiare la situazione".
Matteo Renzi e Roberto Giachetti hanno visitato il carcere di Sollicciano: "Viviamo una situazione di sovraffollamento inaccettabile del 130%, siamo qui per dire che è giusto che chi ha sbagliato paghi, ma è contemporaneamente giusto che lo Stato non sia fuori legge e invece noi abbiamo uno Stato che è tecnicamente fuori legge nelle condizioni della detenzione”. E poi ancora Renzi ha aggiunto: “A Solliciano si vive come nemmeno i maiali nelle porcilaie”.
A Palermo, all’Ucciardone, il 15 agosto si è tenuto un sit in, voluto dal comitato ‘Esistono i diritti’. In prima linea Pino Apprendi, garante dei detenuti a Palermo, presente Totò Cuffaro.
Gesto concreto per due deputati regionali, Ismaele La Vardera, Sud Chiama Nord, Valentina Chinnici, PD, che hanno donato 130 ventilatori al carcere Ucciardone: "Lo scorso 24 luglio con la mia collega on. Valentina Chinnici avevamo fatto un blitz presso il carcere Ucciardone costatando il grande disagio che vivevano i detenuti in questo periodo di caldo torrido; per loro aver un ventilatore cambia letteralmente la vita. Avevamo preso un impegno e l’abbiamo mantenuto comprando 100 ventilatori che, grazie al supporto della ditta Salerno Trasporti, che non ha voluto un solo euro per il trasporto, sono stati consegnati nelle mani del comandante del carcere Cerami. Un piccolo gesto che donerà un sollievo a chi sicuramente ha sbagliato, ma merita una detenzione dignitosa. Grazie anche alla ditta di Termini Imerese che ci ha permesso di aver uno sconto, e data la causa ha regalato anche 20 ventilatori. Grazie anche alla chiesa gospel Forum di Palermo, che dopo il mio post ha portato ulteriori 10 ventilatori per un totale di 130 ventilatori. Il bene chiama bene, sempre. Chiederemo al garante dei diritti sui detenuti di intervenire in tutte le carceri siciliane, noi abbiamo fatto un piccolo gesto ma bisogna fare molto di più”.