La ciclovia del Belìce, progetto presentato dal “GAL Valle del Belìce”, è stato finanziato dalla Regione Siciliana per un importo di 807 mila euro e, fra qualche settimana, sarà bandita la gara d’appalto.
A erogare la somma è l’Assessorato regionale all’agricoltura al quale il GAL ha presentato il progetto nell’ambito della Strategia di sviluppo locale “Belìce 2020”. L’intervento interesserà complessivamente 30 chilometri circa della vecchia linea ferrata a scartamento ridotto Castelvetrano-Salaparuta (nel tratto tra Partanna e Salaparuta), dismessa negli anni ’70, e un piccolo tratto (8 km) dell’ex linea Castelvetrano-Porto Empedocle, nel tratto vicino località Bertolino di mare a Menfi. Quest’ultima è già una ciclovia e l’intervento riguarderà una manutenzione straordinaria. Il progetto esecutivo è stato curato dagli architetti Gaetano Brucoli e Giuseppe Piscopo, responsabile unico del procedimento è l’architetto Giuseppe Neri. Sarà bonificato l’ex fondo ferroviario e sarà installata l’apposita segnaletica. «Per la presentazione di questo progetto il GAL ha svolto una lunga mediazione fra RFI e i Comuni del Belìce interessati (Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta) – spiega il direttore del GAL Alessandro La Grassa – che ha consentito, intanto, la stipula dell’affidamento del tracciato, siglato dal sindaco di Santa Ninfa, Carlo Ferreri, come capofila dei Comuni coinvolti. Dopo l’affidamento è stato predisposto il progetto».
«TRATTO DI SICURO APPEAL PER APPASSIONATI» - «Il tratto interessato dal progetto sarà di sicuro appeal per molti appassionati di cicloturismo poiché attraversa sia i paesaggi rurali del Belìce, ma continua costeggiando il bosco di Sinapa e conduce fin sotto il Cretto di Burri, nell’antica Gibellina, dando nuovo impulso allo sviluppo turistico del nostro territorio», ha commentato il sindaco di Santa Ninfa, Carlo Ferreri. «All’interno di questa strategia è previsto anche una collaborazione con il “GAL Elimos” per la sistemazione cicloturistica del tratto ferroviario che da Segesta arriva fino a Santa Ninfa (per cui sono stati già richiesti gli affidamenti a RFI e Demanio), in tal modo si potrebbe arrivare in tempi brevi a realizzare dei percorsi integrati di grande pregio paesaggistico che potrebbero collegare Segesta, con il Cretto di Burri e fino a ricongiungersi con la ciclovia di Sambuca di Sicilia», ha detto il presidente del GAL Valle del Belìce, Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina.
CICLOTURISMO PER DESTAGIONALIZZARE - «Questi primi interventi del GAL sono inseriti in una strategia complessiva che vede il cicloturismo fra i settori più promettenti perché naturalmente vocato alla destagionalizzazione – dice il direttore La Grassa – ma anche a basso impatto ambientale. Il nostro intervento non si ferma all’aspetto infrastrutturale, poiché nel frattempo abbiamo anche finanziato vari interventi sia di singole imprese che vogliono investire sul cicloturismo nel nostro territorio, sia su progetti di itinerari di turismo lento, in bici, a cavallo e a piedi che attraverseranno l’intera Valle del Belìce». Il GAL, in quest’ottica, ha anche avviato una interlocuzione con il Parco archeologico di Selinunte che ha nel frattempo inserito nella sua offerta anche l’esperienza cicloturistica.