Trapani: Scontro tra Architetti e Comune su PUG, ZES e Sottopasso
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Monta la polemica sulle grandi opere pubbliche a Trapani: Piano urbanistico generale -Pug, Zona Economica Speciale – Zes, lottizzazione in via Virgilio e centro storico di Trapani.
Ad accendere la miccia una nota dell’ordine Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori –PPC della provincia di Trapani, che invita l'Amministrazione Tranchida e le Autorità competenti a sviluppare una visione di Città/Paesaggio da conservare e tramandare alle prossime generazioni.
Sulla questione interviene Giuseppe Pellegrino assessore all’Urbanistica, sottolineando che "per quanto riguarda le osservazioni dell'Ordine degli Architetti, le abbiamo lette sulla stampa, ma non abbiamo ricevuto alcuna lettera ufficiale. Quando la riceveremo, la valuteremo attentamente e la trasmetteremo agli uffici competenti. In ogni caso, abbiamo sempre aperto al dialogo con gli Ordini, tutti nessuno escluso seguendo la Normativa vigente. E ribasisco come la nostra posizione politica rimane invariata: siamo favorevoli al sottopasso, alla strada e al parco urbano".
La richiesta dell'Ordine è di revisionare ulteriormente i progetti in fase di elaborazione così da evitare cementificazione. Mentre la nota, approvata dal Consiglio nello scorso giugno e trasmessa all’Amministrazione comunale, prende in esame diversi aspetti tra cui: ZES e sostenibilità; lottizzazione di via Virgilio; la partecipazione pubblica del centro storico e il controverso sottopasso ferroviario.
Zes nell'area industriale
L’Amministrazione comunale sembra aver ribadito che sarà realizzato un opportuno collegamento tra le vasche di laminazione oggi esistenti, come residui delle vecchie saline Collegio, e il canale Reda, a sud della prima dorsale Zir.
Gli architetti trapanesi evidenziano l’assenza di aprioristiche contrarietà sulle opportunità economiche della ZES; tuttavia, osservano che la realizzazione di alcune infrastrutture legate alla ZES rappresentino opere dal forte impatto ambientale, oltre che sovradimensionate rispetto al conseguimento di un risultato ottenibile con opere alternative suscettibili di minore invasività.
“Trapani è stata scelta dalla Regione come modello di pianificazione sostenibile, tanto da ospitare una conferenza sul tema – risponde Pellegrino -. Il nostro nuovo Pug è un esempio virtuoso, tanto che prevede di utilizzare le ex saline come vasche di laminazione, evitando interramenti o cementificazioni. Inoltre, le forze dell'ordine hanno recentemente smentito l'esistenza di un canale di collegamento tra via Libica e via Virgilio, oggetto di polemiche di interramento. Nonostante i ritardi, l’Amministrazione conferma la volontà di procedere, anche se abbiamo richiesto alcune modifiche nella zona tra via Libica, via Virgilio e la strada Zes: in quest’area di circa 9 ettari, abbiamo previsto un parco urbano”.
Lottizzazione in via Virgilio
La nota dell'ORdine degli architetti riporta che "Appaiono contrastanti alcune indicazioni del PUG, che nelle sue linee generali, persegue condivisibili obiettivi di sostenibilità e consumo di suolo zero e poi prevede, per una parte della residuale area delle saline, varianti allo strumento urbanistico e lottizzazioni che, se realizzate, eroderebbero cospicue superfici di suoli liberi, sigillando suoli che fino ad oggi contribuiscono ad assorbire le acque meteoriche. Per tale ragione gli architetti trapanesi osservano che sarebbe più coerente estendere il Parco urbano anche alle aree residuali, da trasformare attraverso un più ampio intervento di rigenerazione urbana".
Pellegrino ha ribadito che l'Amministrazione ha bloccato la pratica dal 2022, in attesa di garanzie e ulteriori valutazioni, sottolineando come vengano applicate le norme di perequazione e compensazione urbanistica, in continuo dialogo con i proprietari, proprio per la riduzione del consumo di suolo.
"C'è anche una questione di lottizzazione in quella zona - spiega Pellegrino -, risalente al 2012 e approvata dal consiglio comunale precedente. Stiamo perdendo tempo prezioso a causa di ostacoli che impediscono la realizzazione di opere già decise. Lo ripeto ancora una volta: tutta l'area tra via Virgilio e via Libica era stata destinata a edilizia residenziale negli anni '70. Ora, con il nuovo piano, stiamo bloccando gran parte di queste aree per creare un parco urbano. Ovviamente, cercheremo di trovare soluzioni con i proprietari terrieri, ma le scelte politiche in materia di pianificazione urbanistica sono state fatte in modo partecipativo".
Concorsi di progettazione, partecipazione, condivisione
Sempre sulla nota si puntualizza che: "Indispensabile, vista l’importanza dell’esclusività dell’area delle ex saline, che si faccia ricorso, come previsto dalla vigente norma regionale per il governo del territorio, ad appositi concorsi di progettazione, al fine di promuovere la qualità dei progetti urbani che interessano ambiti, quali il litorale nord, che presentano un particolare valore paesaggistico, ambientale nonché identitario. Allo stesso modo, in applicazione della stessa norma regionale, si auspica che la partecipazione della collettività, attraverso l’ascolto attivo delle esigenze e il coinvolgimento degli enti pubblici e dei privati portatori di interessi diffusi, sia l’indifferibile premessa per uno sviluppo economico, corretto ìe sostenibile del territorio".
dopo che “il Comune ha coinvolto attivamente gli ordini professionali e la cittadinanza nel processo di redazione del piano urbanistico, attraverso forum aperti e assemblee pubbliche”.
Forum tenuti in più occasioni, e anche per più giorni consecutivi, alla sala Perrera e aperti al confronto tra Comune, cittadini e gli Ordini delle varie categorie.
"Le osservazioni saranno attenzionate, ma non bisognerebbe dimenticare la successione storica degli eventi. Gli Ordini sono stati consultati e sono stati organizzati incontri pubblici nei tempi stabiliti dalla normativa. Purtroppo quando abbiamo aperto il Forumsul Pug, ad esempio, i giornali hanno riportato solo la notizia riguardante il Comitato del no al sottopasso, incentrando l'attenzione solo su quello".
Sulla qualità dei progetti e sul rispetto ambintale, ribadisce l'attenzione apportata, tanto che "c'è un progetto che rispetta i parametri europei di sostenibilità, addirittura approvati prima ancora che fosse redatto. E la Regione ha anche rilasciato la valutazione ambientale. I progetti sono stati sempre supervizionati dagli Enti preposti".
Centro storico: studio di dettaglio e piano di recupero
Sul punto la nota dell'Ordine riporta: "In attesa dell’atteso R completamento del “Piano di recupero del centro storico”, si auspica che lo “Studio di dettaglio del centro storico” giunga alla sua concreta attuabilità attraverso, anche, un chiarimento sulle deroghe alle norme igienico sanitarie introdotte dalle più recenti disposizioni in materia di edilizia.
Il centro storico, per vivere, ha bisogno di essere abitato e non solo visitato o episodicamente vissuto. È indispensabile sviluppare politiche urbane, anche premiali, che vadano a sostegno della residenzialità, promuovendo e attuando interventi di restauro urbano, riqualificazione urbana e recupero edilizio che si traducano anche in sostenibilità ambientale,sociale e culturale".
Su un processo più partecipativo, sui concorsi e il completamento del Piano di Recupero del centro storico, Pellegrino ha ricordato il forum aperto del 2022 e l'assemblea pubblica del 2023, sottolineando l'impegno per la riqualificazione della zona a sostegno della residenzialità. "Riguardo al centro storico, abbiamo approvato uno Studio di Dettaglio, un documento urbanistico previsto dalla legge 13 del 2015, il 3 aprile 2023. Questo significa che i professionisti ora hanno gli strumenti per leggere le carte e presentare i progetti. Abbiamo realizzato una pianificazione urbanistica operativa e organizzativa, è passato già un anno dall'approvazione".
Sottopasso Ferroviario
L'ultima nota riporta che "l’Ordine degli Architetti come fatto in passato nelle opportune sedi, torna a ribadire il proprio disaccordo riguardo alla realizzazione del sottopasso ferroviario. Gli architetti ritengono che il sottovia non risolva il problema del traffico cittadino perché, introducendo due semafori all’estremità del sottopasso su due arterie stradali principali, rallenterà la mobilità veicolare urbana anziché snellirla e, inoltre, l’opera non realizza la tanto auspicata ricucitura urbana, anzi la nega. La stazione ferroviaria, delocalizzata nell’area individuata dal P.R.G. nel 2010, tra la Via Libica e la Via Marsala, si collegherebbe all'attuale stazione in centro città con un servizio tranviario urbano (tram-treno), attraversabile a raso, evitando la cesura della città".
E sul sottopasso, l’assessore conferma il sostegno dell'Amministrazione al progetto e il rinnovato dialogo con il commissario delle Ferrovie per la sua realizzazione.
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