Oltre 400 le firme raccolte a Campobello di Mazara per non abolire il comma 3 dell’articolo 8 ter dello statuto comunale che, secondo l’opposizione politica della città, garantirebbe il mantenimento dell’acqua pubblica (ne abbiamo scritto qui). Diversa la posizione del sindaco Giuseppe Castiglione, che invece aveva affermato come i servizi pubblici, come quello dell’acqua, siano per una legge nazionale servizi “a rilevanza economica”. E lo statuto comunale, se in contrasto con una legge dello Stato, risulterebbe illegittimo.
Nello specifico, il comma da abrogare in base ad una delibera di giunta dello scorso giugno, recita:
“Riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va attuata attraverso gli art.31 e 114 del d.Lgs n. 2672000.”
In una nota a firma di Francesco Passanante, Vladimiro Puccio, Baldo Stallone, Antonino Gulotta e Giuseppe La Rosa, si legge che “nelle firme raccolte, le famiglie campobellesi hanno espresso la loro contrarietà alla modifica statutaria. Ora sarà il turno del consiglio comunale che deciderà se far passare la modifica o rispettare la volontà popolare di lasciarlo immutato”.