Si chiama Covo della Saracena ed era un lido, nella zona Sud di Marsala, oggi è solo un cumulo di alghe, cose rotte, ombrelloni divelti, cassonetti della spazzatura ammucchiati. Un imbruttimento del litorale, dove ogni giorno passano centinaia di persone, anche il sindaco Massimo Grillo per andare a casa sua, e che nessuno però vede o si prende la responsabilità di affrontare la questione.
Abbandonare quella porzione di spiaggia all’incuria è una cartolina non da tramonto ma da città che edifica monumenti al degrado. E i cittadini si sono abituati al brutto, c’è rassegnazione. Del resto basta un semplice giro in città per vedere rifiuti abbandonati davanti ai portoni, transenne provvisorie, per sentire l’odore nauseabondo di pipì davanti Palazzo VII Aprile. Da mesi si chiede un intervento e puntualmente da mesi quella scalinata è diventata bivacco e bagno pubblico. Dal centro alla periferia lo spettacolo indecoroso è l’emblema del fallimento.
Documentare il degrado e l’incuria è un atto di coraggio e una scossa che vorrebbe un cambiamento immediato. Il Covo della Saracena è in totale abbandono, tutto è pericolante, ci sono chiodi arrugginiti, una struttura fatiscente e pericolosa, il degrado è sotto gli occhi di quanti, in questa stagione estiva, frequentano la zona dedicata ai lidi. Dunque cosa si aspetta ad intervenire? Siamo innanzi all’ennesima fotografia di una città impreparata ad affrontare le emergenze.

Un disastro anche ambientale, perché quel tratto di spiaggia potrebbe essere fruito liberamente dai cittadini e invece non solo costituisce pericolo ma è lasciato all’incuria. Pezzi di passerella ovunque, contenitori per la spazzatura impilati e mai rimossi, piante alte, mucchi di alghe, staccionata staccata e pericolante.
Intimare lo sgombro e la bonifica della spiaggia è atto dovuto, ma nessun amministratore pubblico ha le spalle sufficientemente larghe per affrontare un momento di impopolarità. Questo accade perché i sindaci spesso vengono eletti da basi elettorali fragilissime, da voti estremamente volatili. Perché Marsala deve vivere uno stato perenne di precarietà? Non è sopportabile ulteriormente, assistere all’incuria, al degrado, alla noncuranza totale e da più tempo, ovunque e comunque. Altro che città turistica.