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07/08/2024 06:30:00

Trapani, Barbara contro Tp24. E da Portorico lo difende Antonini

L'assessore dalle mille deleghe, Lele Barbara, si dichiara al centro di una bufera mediatica, scatenata, a suo dire, anche dagli articoli pubblicati su "Tp24". E passa dall’accusa di ricatto pubblicitario a articoli scritti ad arte e ad personam, prima in Consiglio comunale in diretta streaming e poi sui social. Mentre nella serata di ieri arriva il sostegno dell’amico imprenditore Valerio Antonini, che non lesina altri insulti indirizzati anche alla nostra redazione in diretta tv.

Il ricatto pubblicitario: una minaccia alla democrazia

Succede durante lo scorso Consiglio comunale, il giorno dopo il Green Valley Pop Fest, quando Tp24 ha scritto del via libera della Giunta ai “50mila euro last minute” erogati dal fondo straordinario del Comune. Così in un passaggio del suo intervento, l’assessore accusa alcune testate di averlo attaccato mediaticamente perché non sarebbero stati acquistati pacchetti pubblicitari. Ben consapevole, essendo lo stesso Barbara giornalista, che questa accusa getta un'ombra inquietante sulla libertà di stampa delle testate oggetto della sua invettiva. 

 

La strategia della distrazione

Gli attacchi alle testate, individuate dallo stesso assessore in Tp24 e "Social", già nominati in un'altra seduta consiliare, si sono acuiti dopo la pubblicazione dell'articolo “Il giallo del concertone di Traoani/1”. Così l’assessore, in un video sui social, ha voluto sottolineare come le accuse nei suoi confronti sono di essere "comunicativamente diverso" e di aver commesso errori nella gestione dell'evento Green Valley Pop Fest.

Ma è davvero così? Oppure si tratta del tentativo di distogliere l'attenzione dalle questioni di merito, puntando sulla simpatia o antipatia personale? Insomma la si butta in caciara, per dirla alla romana, pur di tenere il focus lontano dai fatti e dalle questioni di merito. 

Una tecnica di comunicazione che Lele Barbara conosce bene, perché lui sì che è giornalista e conosce il mestiere, come ha tenuto a sottolineare durante la scorsa seduta comunale. E, infatti, questo è esattamente ciò che sta accadendo, laddove si enfatizza la situazione con termini quali "mostro" o un "incontrollabile incubo", alimentando un clima di odio e di divisione.

E da Portorico lo difende Valerio Antonini

E alla fine, scende in campo anche lui: l’imprenditore Valerio Antonini nel ruolo di difensore, come se ne avesse bisogno, dell’assessore Barbara. Così, collegato da remoto da Portorico, Antonini, mostrando di non aver capito nulla della vicenda, dopo aver lodato l'evento organizzato dal Comune e lo stesso operato dell'amico, ha definito i giornalisti "stupidi" e "virus da cui stare lontani", suggerendo di ignorarli. 

"Il Green Valley Pop Fest è stato brillantemente organizzato dal Comune e dal nostro amico assessore Emanuele Barbara, a cui faccio i complimenti perché quell'evento va in linea parallela e precisa nella direzione da me intrapresa - sono le parole di Antonini -. A parte qualche solito stupido, ma noi li conosciamo ormai tutti. L'elenco è bello preciso e arrivano sempre da loro certi articoli. Ma non li considero neanche più giornalisti. Quindi, come vedete, non li rispondo nemmeno più, perché è solo una perdita di tempo. L'ho suggerito anche a Emanuele di evitare di fare polemiche inutili, perché quando c'hai di fronte qualcuno che non merita neanche la minima risposta, bisogna andare avanti ed evitarli. Tanto la città di Trapani li conosce e sa che sono solo un virus da cui dover stare molto lontani"

Praticamente una campagna di delegittimazione che vede dalla stessa parte un rappresentante delle istituzioni e un imprenditore, con accuse da ambo le parti volte a mettere a tacere la voce libera e critica della stampa al servizio del cittadino.