Si è tenuta ieri mattina, a Marsala, una seduta di Consiglio Comunale, si tornerà in Aula giovedì alle 10.30. Tra le comunicazioni dei consiglieri comunali la necessità per Pino Ferrantelli e Flavio Coppola di potenziare il servizio di sorveglianza sulle spiagge libere.
Il riferimento in particolare è all’accaduto di domenica mattina, nel litorale Sud una signora di 65 anni ha perso la vita tra le onde per la forte corrente. L’assessore e vice sindaco Giacomo Tumbarello ha tenuto a chiarire che la bagnante, sua ex compagna di scuola, è stata colpita in mare da un infarto e poi la conseguenza è stata l’annegamento.
C’è un problema sicurezza, invece, che ha sollevato la consigliera Elia Martinico, a Strasatti un ragazzo di colore è salito su una macchina ferma al semaforo ha iniziato a toccarsi le parti intime fino a masturbarsi, la conducente è stata costretta a chiedere aiuto e chiamare le Forze dell’Ordine.
Il famoso piano sicurezza di cui tanto l’Amministrazione si è vantata con l’Esercito in strada non ha funzionato, soprattutto non copre tutto il territorio. La questione è molto più complicata di quello che appare, gli immigrati arrivano e la loro presa in carico non può solo essere un posto dove mangiare e dormire. La loro integrazione passa anche dalla scuola, non possono essere ghettizzati, questo come è ovvio crea una maggiore fragilità e disagio psicologico.
E anche ieri il Piano farmacie non è stato approvato, non è stata rispettata la scadenza al 31 luglio. L’Amministrazione Comunale ha approvato la delibera di giunta, tutti gli assessori favorevoli, elevando il numero di farmacie da 23 a 25. C’è sempre il “caso Gerardi”, che veste i panni sia di assessore che di consigliere comunale. Ed esercita i due ruoli in pieno contrasto tra di loro. L’assessore e consigliere, quando entra in Aula, dovrebbe chiarire quale ruolo in quel momento riveste.
E’ imbarazzante per la politica leggere di una delibera di giunta in cui firma favorevolmente per l’aumento delle farmacie, poi nella qualità di consigliare sottoscrive un emendamento con cui invece chiede l’abolizione di quel piano farmacie, che in qualità di assessore avrebbe voluto. E’ irrispettoso nei confronti della categoria e pure della città, che magari non si accorge nemmeno della sbavatura amministrativa e politica. Sarebbe altrettanto interessante sapere l’opinione del sindaco Massimo Grillo in merito alle due posizioni assunte, in contrapposizione, dal suo assessore.
Non si comprende perché anziché assicurare un più capillare servizio alla popolazione, attraverso una più ampia presenza del servizio farmaceutico sul territorio, si voglia negare questo accesso anche ad un eventuale aspirante farmacista. Lo scopo dovrebbe essere non quello di tutelare qualche posizione ma quello di aumentare l’accessibilità all’assistenza farmaceutica in favore del maggior numero di abitanti possibile. La giurisprudenza ha più volte chiarito che, benché la legge non preveda più espressamente, un atto tipico denominato “pianta organica”, resta affidata alla competenza del Comune la formazione di uno strumento pianificatorio, di esclusiva competenza del Comune.
Uno dei criteri numerici che muove alcuni consiglieri comunali a non volere più farmacie è il numero di abitanti, c’è una regressione demografica. Tuttavia la popolazione in estate raddoppia, molti abitanti hanno spostato la residenza nel luogo di studio o lavoro ma trascorrono mesi interi in città. L’inverno demografico non può essere elemento per non aumentare sulla carta, visto che allo stato dei fatti non c’è alcuna richiesta avanzata, il numero di farmacie presenti sul territorio. Più che tutelare l’interesse di alcuni della categoria i consiglieri farebbero bene a tutelare l’accesso all’assistenza farmaceutica.