Oggi è il 35° anniversario dell'omicidio di Nino Agostino e della moglie Ida. Il 5 agosto 1989, a Villagrazia di Carini, venivano brutalmente assassinati Antonino Agostino, agente di polizia in servizio presso la questura di Palermo, e sua moglie, Ida Castelluccio, incinta di appena un mese. Un evento tragico che, a distanza di 35 anni, continua a rappresentare un doloroso mistero non solo per i familiari delle vittime, ma per l'intera nazione.
Nino Agostino era un uomo dedito al proprio lavoro, impegnato nella lotta contro la mafia. Le circostanze legate al suo omicidio e quello della moglie sono ancora avvolte nel mistero. Le indagini non hanno portato a risultati definitivi, e sul fascicolo relativo alla sua morte è stato apposto il Segreto di Stato. Tuttavia, negli ultimi anni, è emersa una connessione tra l'attività di intelligence svolta da Agostino al servizio dello Stato contro Cosa Nostra e il suo tragico destino.
Alcuni elementi investigativi suggeriscono un collegamento tra il lavoro di Nino Agostino e quello di Emanuele Piazza, un altro agente di polizia ucciso poco tempo dopo. Piazza, come Agostino, era impegnato in operazioni delicate contro la criminalità organizzata, e la sua morte ha sollevato ulteriori interrogativi sulle dinamiche interne delle operazioni anti-mafia dell'epoca.
La memoria di Antonino Agostino e Ida Castelluccio è onorata insieme a quella delle oltre 1000 vittime innocenti delle mafie. Ogni anno, il 21 marzo, durante la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, i loro nomi riecheggiano in molte località, unendo la nazione in un momento di riflessione e commemorazione.
Questo anniversario non è solo un momento per ricordare la loro vita e il loro sacrificio, ma anche un'occasione per rinnovare l'impegno nella lotta contro la mafia, affermando l'importanza della giustizia e della verità. La storia di Nino e Ida rimane un simbolo della resistenza contro l'oppressione mafiosa e della speranza che un giorno tutti i misteri legati alla loro morte possano essere risolti, rendendo giustizia alla loro memoria e al loro coraggio.
Ieri a Palermo sono stati ricordati Vincenzo Agostino, morto lo scroso 21 marzo, e la moglie Augusta Schiera che per decenni hanno lottato per cercare la verità sull’agguato vennero uccisi il loro figlio e la nuora.
La memoria dei due genitori coraggiosi, a 3 mesi dalla scomparsa di Vincenzo e 5 anni da quella di Augusta. Ricordati alla vigilia della strage mafiosa, e non solo, come hanno sottolineato a Villa Filippina amici, associazioni e cittadini che continuano a lottare con la famiglia Agostino.