Gentile redazione di Tp24, avete scritto che il semaforo di via Gianinea non funziona da due mesi. Non so se alla data di oggi in cui scrivo è funzionante, ma mi permetto di dire che magari fossero solo due i mesi e solo il semaforo di Gianinea!
I semafori, perché ce ne sono due a Petrosino (uno quello di Gianinea e l’altro quello della piazza principale), dalla data di insediamento di questa amministrazione, in 365 giorni all’anno avranno funzionato forse 65 giorni a intermittenza, causando non pochi disagi alla cittadinanza, oltre che pericoli di sicurezza stradale, e lo testimonia l’incidente avvenuto qualche giorno fa.
A tal proposito, chiedo a voi giornalisti se sapete che fine ha fatto la rotatoria che doveva essere installata proprio nell’incriminato incrocio di via Gianinea, una rotatoria voluta da questa amministrazione e a mio modesto parere opera non fattibile per mancanza di spazio dato che tir e camion non riuscirebbero a transitare.
Mi permetto anche di dire che Petrosino è ormai un comune allo sbando ridotto con un solo vigile di Polizia Municipale a fronte di una popolazione di quasi 8.000 abitanti.
Semafori non funzionanti, mancata segnaletica in molti punti del paese, auto posteggiate in doppia e tripla fila, in senso contrario e sui marciapiedi! Schiamazzi notturni, volume alto dei locali, spazzatura sparsa ovunque, decoro urbano… lasciamo perdere. In più, da tempo non sappiamo i valori dell’acqua potabile, problematica che ci ha attanagliati per mesi e mesi, decoro urbano… lasciamo perdere.
Eppure una cosa sacrosanta questo sindaco l’aveva detta in campagna elettorale, che Petrosino sarebbe diventato un enorme ospizio e che si sarebbe impegnato a far “tornare” i giovani offrendo nuove possibilità di crescita del paese e di tutta una intera comunità. Io mi permetto sempre di dire, con la libertà di pensiero e il diritto di critica che contraddistinguono i Paesi democratici, che Petrosino è già un grande ospizio, che i giovani continuano ad andar via per cercarle altrove le nuove possibilità, e che un solo dito è stato mosso in loro favore.
Caro direttore, l’elenco potrebbe allungarsi e lei vedersi costretto a tagliare le mie parole, mi fermo qui....
Lettera firmata