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29/07/2024 14:39:00

100 senza lode alla maturità, per mancanza di “brillantezza culturale”. I genitori fanno ricorso, com'è finita

 Il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato il ricorso presentato dai genitori di una studentessa che, pur avendo conseguito il massimo dei voti (100/100) all'esame di maturità scientifica, non ha ricevuto la lode. La commissione esaminatrice, infatti, ha ritenuto che la studentessa non avesse dimostrato la necessaria "brillantezza culturale", un criterio aggiuntivo introdotto dalla commissione stessa.

Il caso

La studentessa, dopo aver ottenuto il massimo dei voti, ha impugnato la decisione della commissione, contestando la mancata assegnazione della lode. I genitori hanno presentato ricorso al TAR, sostenendo che la figlia avesse tutti i requisiti previsti dalla normativa per ottenere la lode.

La decisione del TAR

Il TAR ha respinto il ricorso, confermando la legittimità della decisione della commissione. I giudici hanno sottolineato che la normativa prevede la possibilità per la commissione di attribuire la lode solo all'unanimità e motivatamente, a condizione che lo studente abbia conseguito il massimo dei crediti e il massimo dei voti in tutte le prove d'esame.

Nel caso specifico, la commissione ha ritenuto che la studentessa, pur avendo raggiunto il massimo dei voti, non avesse dimostrato quella "brillantezza culturale" richiesta come criterio aggiuntivo. Questo criterio, secondo la commissione, implica non solo una conoscenza approfondita delle materie scolastiche, ma anche l'acquisizione di ulteriori elementi culturali, l'interesse e la curiosità per la cultura, dimostrando una "brillantezza" non comune a tutti gli studenti.

Il criterio della "brillantezza culturale"

Il TAR ha riconosciuto la legittimità del criterio introdotto dalla commissione, sottolineando che non si tratta di un requisito arbitrario, ma di un elemento che può essere valutato discrezionalmente dalla commissione stessa, purché non si ravvisi illogicità, irragionevolezza o contraddittorietà nella decisione.

Nel caso in questione, la commissione ha motivato la sua scelta, evidenziando che la studentessa, pur avendo un ottimo curriculum e numerose certificazioni in diversi campi, non aveva dimostrato nelle prove d'esame quel quid pluris richiesto, rappresentato dalla "brillantezza culturale".

Conclusioni

La sentenza del TAR conferma l'importanza della valutazione discrezionale della commissione d'esame nell'assegnazione della lode, purché questa sia esercitata in modo ragionevole e motivato. Il criterio della "brillantezza culturale", pur non essendo previsto dalla normativa, può essere considerato legittimo se introdotto e applicato in modo coerente e trasparente.