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28/07/2024 06:00:00

Se Mattarella ci ricorda il valore del giornalismo "scomodo"

 «Democrazia è il potere di un popolo informato»_ Alexis de Tocqueville.

E' una citazione presa dal discorso del nostro Presidente della Repubblica in occasione della consegna del Ventaglio, cerimonia rituale della Associazione della Stampa Parlamentare prima delle ferie estive.

E’ un momento istituzionale alto questo, un punto nave prima di un meritato riposo, ma prima ancora mi permetto di sottolineare per noi, quello di assaporare parole e punteggiatura dei discorsi del Quirinale.

Chiari, netti e senza sconti e sono pagine da leggere e rileggere - questo come altri - perché hanno il bene per noi cittadini di affrontare temi - per alcuni divisivi - e nella fattispecie l’ambito della Libertà di stampa.

L’articolo 21 della Costituzione dà aurea di questo esercizio inteso come officio costituzionale ai giornalisti, e sembrerà banale sottolinearlo ma se la prima parte corposa di questo discorso è incentrata su questo, forse perché ne ha sentito l’urgenza.

Viviamo in democrazia e questa implica uno sforzo quotidiano e continuo da parte di tutti per renderla materia viva e attuale e quanto dice Tocqueville parlando di noi è la base di ogni ragionamento di crescita.

Il direttore di questa testata ritirando a Milano il Premio Giorgio Ambrosoli si è appellato al senso civico di ognuno di noi e ribadendo e rivendicando l’articolo 21, ha esortato noi tutti a frequentare le edicole e se proprio abbiamo perso questa ritualità, abbonarsi a questa o quella testata (oggi con la crisi conclamata il tutto si riduce a pochi euro per garantirsi indipendenza di pensiero per circa un anno).

Si sbandiera la rigenerazione di luoghi, progetti mirabolanti ma poi questi devono sussistere vivere di una vita che abbia senso, e questo solo le persone possono garantirlo.

Questa garanzia di chiama consapevolezza e allora mi appello a chi dirige le scuole di ogni ordine e grado a sottoscrivere di slancio abbonamenti con diverse testate (ci sono fondi statali che abbattono moltissimo il costo per il mondo della formazione) e se dovesse risultare complesso magari (chissà perché…) allora ricorrere alle biblioteche digitali e in Italia abbiamo MLOL - splendido esempio di imprenditorialità votata al sapere della collettività - oggi non ci sono più alibi al nostro sapere, alla incapacità di approfondire un tema: l’ignavia è correità ad uno stato di cose e non si può basare la crescita dal basso a queste condizioni.

Leggere queste considerazioni pacate ma ferme è aria pura:

“Nella società dell’informazione globale è del tutto superfluo richiamare l’importanza che l’informazione riveste per il funzionamento della democrazia, per un’efficace tutela del sistema delle libertà. La democrazia, infatti è, anzitutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle.Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati, in maniera corretta. Informazione, cioè, come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti".

 Nelle letture della settimana un articolo: “L’etica alla base della rigenerazione territoriale e culturale”, ricco di spunti di suggerimenti e dove i punti di riflessione sono diversi e tra questi uno che sento vicino ovvero quando affronta il territorio e le radic“Rigenerare il territorio vuol dire rigenerare le nostre radici, legate ai luoghi dove abbiamo consolidato il nostro vissuto e il rapporto con le persone. Ma il territorio ti restituisce identità se si ricostruisce e si rigenera una forte dimensione culturale, a partire dall’uomo, dalle esperienze di i: senso. Questo porta a riscoprire la complessità del territorio dove – secondo una definizione che ci dà Papa Francesco – “tutto è connesso”, tutti dipendiamo da tutti. Una definizione che in realtà è un modo più semplice di raccontare e spiegare la complessità.

Etica, interdipendenza del contesto per una crescita solidale e consapevole, studiare la complessità e mai ridurla, ci porta a sentire necessario il desiderio di avere una informazione a nostra dimensione, e più questa ci porrà domande magari scomode più dovremo pretendere di alzare l’asticella.

E’ una strada ariosa e aperta, questa indicata da un uomo straordinario uomo qual è il nostro Presidente della Repubblica, che incarna pienamente i valori dei 139 articoli della Costituzione e che mai dimentica le Disposizioni transitorie e finali - attuali oggi e necessarie ricordandone uno - il XII - pilastro e cardine di questa nostra faticosa democrazia

p.s. siamo in piena estate e parafrasando “Quando il lettore è in vacanza", I buoni propositi di Italo Calvino, mi permetto di consigliare un testo ovvero Un Eroe borghese di Corrado Stajano, così da capire chi era Giorgio Ambrosoli e cosa sia un fare etico nel nome della democrazia e del diritto ad avere la verità su una pagina oscura del nostro Paese

giuseppe prode



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