L’ennesima lite a Favignana per la tassa sui rifiuti, che sta aumentando ovunque
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La Tari, la tassa sui rifiuti, aumenta praticamente in tutte le città della provincia di Trapani. I Comuni devono far fronte così all’aumento dei costi di conferimento della spazzatura. E tutto ciò perchè i rifiuti vengono portati a volte anche fuori dai confini regionali. In particolare conferire i rifiuti indifferenziati costa molto di più perchè vengono spediti addirittura in Danimarca, con cifre che aumentano in maniera vertiginosa. Extra costi che non del tutto vengono rimborsati dalla Regione. Così il sistema inefficiente dello smaltimento rifiuti in Sicilia ricade sulle tasche dei cittadini.
E le nuove tariffe Tari che devono definire i Comuni sono a volte motivo di scontro, molto acceso, tra diverse fazioni politiche. Come succede a Favignana, con i rapporti tra il sindaco Francesco Forgione e il consiglio comunale ormai da tempo ai ferri corti.
L’ennesimo scontro sulla Tari. Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio comunale di Favignana ha bocciato, con 5 voti contrari, 4 a favore e un astenuto, la delibera relativa alle tariffe della TARI per l'anno 2024, a copertura del costo del servizio di gestione dei rifiuti.
Una decisione, spiega il sindaco Francesco Forgione, che comporterà gravissime conseguenze con un aumento delle tariffe e un aggravio aggiuntivo per i cittadini.
"Il costo del servizio di gestione dei rifiuti - spiega il sindaco - è approvato da un’Autorità indipendente. Il Comune è chiamato a coprire quelle spese con le tariffe. In questi anni, in cui si sono registrati aumenti dei costi delle attività di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, siamo riusciti, con grandi sacrifici, a mantenere la tassa inalterata, senza apportare alcun aumento, con benefici per le famiglie bisognose, per i nuclei numerosi, per le attività economiche e commerciali e per tutte le utenze domestiche. Abbiamo destinato, per far fronte ai maggiori costi, parte del contributo di sbarco, unica fonte, oltre alla TARI, che la legge consente di utilizzare a copertura delle spese in materia di rifiuti. Anche quest'anno avevamo deciso di investire settecentomila euro derivanti dal contributo di sbarco per la copertura dei costi di gestione dei rifiuti anziché aumentare la TARI. Con la bocciatura della delibera, incomprensibile e irresponsabile, adottata dal Consiglio comunale a maggioranza, ci viene negata la possibilità di impiegare queste somme che ora saremo costretti a recuperare con l’aumento delle tariffe, con un ulteriore costo a carico dei cittadini di oltre il 50 per cento rispetto a quanto pagato fino allo scorso anno".
"Ho provveduto a informare la comunità. È giusto che la gente sappia come si è arrivati a questa situazione. L'assessore al Bilancio Antonino Gentile aveva spiegato al Consiglio comunale quali sarebbero state le conseguenze. Nonostante ciò, cinque consiglieri hanno deciso di votare contro una delibera che non aumentava la TARI. Mentre in altri Comuni si approvano, perché obbligatorio per legge, gli aumenti, qui a Favignana si bocciano le delibere che invece non solo non aumentavano le tariffe ma prevedevano agevolazioni per 160 nuclei familiari con ISEE fino a 15,000 euro” aggiunge il sindaco. “È una decisione incomprensibile che si ripercuoterà purtroppo sui cittadini, sulle famiglie, sugli operatori economici e commerciali. È giusto - conclude il sindaco - che ognuno si assuma la responsabilità degli atti compiuti, non verso l'Amministrazione comunale ma verso la cittadinanza, la popolazione, le attività produttive che da questa scelta vengono realmente colpite".
La replica dell’opposizione
L’opposizione parla di “bugie” e accusa il sindaco Forgione di fare terrorismo psicologico ”per cercare di dare la colpa al Consiglio comunale del suo enorme fallimento politico e amministrativo”.
Per il gruppo Liberegadi “Il PEF è stato bocciato dalla maggioranza del Consiglio. E quella maggioranza non è più del sindaco”. E ancora: “Come fa a dichiarare che aumenterà le tariffe TARI del 50%? Si rende conto di quello che dice o lo dice senza averne contezza? Perché sono gravi le sue affermazioni”.
“Il sindaco può approvare le tariffe TARI senza una delibera di consiglio? NO. NO. NO. NO. Il sindaco può governare se non ha i voti? NO. I consiglieri possono fare atti di indirizzo? SI. Possono non condividere le scelte di un’amministrazione che non ha ascoltato nessuna delle proposte fatte? SI. Se lui e la sua misera Giunta porteranno in Consiglio una proposta sull’aumento della TARI del 50% chi gliela voterà? Nessuno. E quindi la SUA proposta non passerà” si legge nella nota.
L’opposizione che ha bocciato le tariffe Tari aggiunge che “abbiamo approvato DUPS, Bilanci di previsione e Rendiconti, chiedendo parallelamente di intraprendere azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti, fra questi: ordinanze sul plastic free per ridurre la produzione di plastica, attivazione di un servizio di vuoto a rendere per il vetro, attivazione del compostaggio domestico, attivazione di stazioni mobili per i turisti in partenza, differenziazione delle tariffe TARI in base al principio per cui chi meno produce meno paga. Ma nessuno ci ha ascoltato. E però ci si chiede di votare atti non condivisi, che si basano solo sull’aumento degli esborsi, senza nessuna ratio e a fronte di un peggioramento esponenziale e innegabile del servizio”. I consiglieri di opposizione contestano al sindaco “che a fronte di un continuo aumento di esborsi dalle casse comunali, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è peggiorato, nonostante la bravura dei cittadini che hanno portato la raccolta differenziata quasi al 90%. Quello che è stato contestato è che le isole Egadi sono sporchissime, la spazzatura ovunque, i pochi cestini esistenti sono stati ridotti o aboliti. La scerbatura un lontano miraggio”. E ancora: “Il sindaco deve accettare che il Consiglio comunale esprime a maggioranza la disapprovazione dei cittadini per una amministrazione che non fornisce i servizi minimi al decoro delle Isole Egadi, nonostante la ricchezza economica del Comune.
Ancora una volta solo bugie e terrorismo psicologico, contro il quale, con amarezza, ma con convinzione, vogliamo rassicurare i cittadini”.
I consiglieri di opposizione assicurano che un’altra delibera sulla tari non sarà approvata.
Negli altri comuni
Anche gli altri comuni stanno facendo fronte all’approvazione delle tariffe Tari. Come dicevamo tutti i comuni stanno aumentando le tasse sui rifiuti. Da Marsala a Mazara del Vallo, ad Erice a Valderice. In alcuni casi si arriva anche al 30% di tassa da pagare in più. A Trapani nei giorni scorsi il consiglio comunale ha approvato il Piano economico finanziario del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti. In questo caso l’opposizione non ha votato disertando l’ula. “Potevano fare proposte” dice il sindaco della città Giacomo Tranchida.
Le amministrazioni sono però beffate dal governo Meloni che non avrebbe fatto nulla per mitigare i costi, e dalla quale si attendevano misure concrete e immediate.
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