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22/07/2024 06:00:00

Marsala, quasi sparite l'avifauna e le specie protette alla Riserva dello Stagnone

 Che le cose non vanno come dovrebbero andare alla Riserva dello Stagnone di Marsala è ormai un dato di fatto.

Nell'ultimo periodo che, tra l'altro, ha coinciso con i 40 anni di istituzione della Riserva, si è rinfiammata la polemica su "Kite Si, Kite No", in particolare da quando la circolare del ministero dell'Ambiente del 29 aprile, ripresa dall'assessorato Regionale, dice che il Kite, come tutti gli altri eventi turistici, sportivi o musicali che possano avere impatti significativi su habitat e specie di interesse comunitario, devono essere preceduti da una Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), come previsto dalla direttiva 92/43 CEE Habitat.

Questo protocollo serve a valutare i potenziali effetti negativi che tali eventi possono avere sull'ambiente naturale. (Sul fatto che le regole ci sono ma nessuno le fa rispettare ne abbiamo parlato qui). 

Qui, invece, parliamo di come l'approvazione del Dup da parte del consiglio comunale di Marsala, in particolare un emendamento specifico, sia un nuovo duro colpo allo Stagnone con l'obiettivo, c'è scritto chiaramente, di tutelare il kite, il windsurf e gli altri sport acquatici, tutto a discapito dello Stagnone, dove, la settimana scorsa, in un luogo che dovrebbe essere un santuario per gli animali e di rispetto per la natura, si è arrivati a sparare i fuochi d'artificio

Per capire la portata degli effetti che in particolare il Kite, diventato lo sport "principe" della Riserva, sta avendo sulla stessa e sulle specie protette, basta vedere alcune foto di alcuni anni fa e confrontarle con quelle attuali.

Queste che potete vedere nella gallery e qui sotto, sono state scattate nel 2018, nella zona umida della Riserva. Oltre al laghetto, che ora non c’è più per via della siccità, si notano le specie volatili che vi stazionavano e vi nidificavano. Ci sono infatti nell’altra foto del 2018 anche due uova in un nido.

Quelle che seguono invece, sono foto state scattate ora, a luglio 2024, e come potete notare, non solo non si vedono uccelli nell’area, cosa che ormai avviene raramente, ma c’è la presenza invece, di decine, a volte in contemporanea nello specchio acqueo della Laguna, si trovano centinaia di kiters che con le loro tavole e vele, come ci dice chi conosce bene quell'area: "hanno di fatto allontanato quasi definitivamente l'avifauna e quelle specie protette che trovavano nella Riserva dello Stagnone il loro habitat naturale, sia di passaggio, durante le migrazioni stagionali, sia come luogo ideale per la loro riproduzione".

foto Anno 2018 zona umida RNO Stagnone

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Per capire bene che cosa rappresenta e ha rappresentato la Riserva dello Stagnone per l'avifauna, riportiamo la parte introduttiva di un lavoro dedicato ai vertebrati terrestri della Riserva fatto da due esperti, il naturalista Fabio Lo Valvo e l'ornitologo Bruno Massa. Ecco cosa riportano nella loro relazione:  "La Riserva Naturale Orientata "Isole delle Stagnone" (Trapani, Sicilia) è inclusa nella lista delle aree importanti per gli Uccelli (Important Bird Areas), inserita nell'elenco dei potenziali siti Ramsar italiani, individuata come zona di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici 79/409, e come sito di importanza comunitaria (SIC), ai sensi della direttiva comunitaria 43/1992 sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna minacciate in Europa. Considerato il valore conservazionistico dell'area gli autori hanno analizzato la vertebratofauna terrestre, riportando tutte le osservazioni inedite. Per quanto riguarda i Mammiferi, Uccelli nidificanti, Rettili e Anfibi in totale riportano per l'Isola Grande 33 specie (di cui 6 da accertare), per l'Is. di Mozia 14 (di cui 1 da accertare), per l'Is. di S. Maria 11 e per lo Scoglio La Scuola appena 3. Il valore conservazionistico deriva essenzialmente dalla presenza di popolazioni nidificanti di uccelli vulnerabili e di specie di uccelli migratori inclusi nell'Allegato I della direttiva 79/409 o di status in Europa che esse considerate in qualche modo vulnerabile a medio-lungo termine. Tra le 39 specie inserite in questi elenchi 21 si trovano nell'Allegato I della 79/409, 5 specie sono ritenute minacciate a livello europeo e presenti in Italia con importanti popolazioni (Spec 2), 16 sono minacciate a livello europeo e presenti in Italia con popolazioni minori (Spec 3) e 11 hanno uno stato di conservazione favorevole, ma sono concentrate in Europa e presenti in Italia con importanti popolazioni (Spec 4)".

Queste le foto attuali della stessa zona e a distanza di anni

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