Il Consiglio Comunale di Marsala ha approvato un controverso emendamento durante la seduta odierna per l'approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), sollevando forti polemiche tra le associazioni ambientaliste e i cittadini. L'emendamento prevede la modifica del regolamento della riserva naturale dello Stagnone, con l'obiettivo di incentivare la pratica del kitesurf e altre attività nella zona di pre-riserva, nonostante le preoccupazioni per l'impatto ambientale.
Le motivazioni dell'emendamento
L'iniziativa è stata sostenuta dal Sindaco di Marsala e dal Consiglio Comunale, che hanno sottolineato la necessità di bilanciare la tutela ambientale con lo sviluppo economico e turistico della zona. Secondo i promotori, il kitesurf rappresenta una risorsa importante per l'economia locale, attirando turisti e appassionati da tutto il mondo.
La reazione di Legambiente
Non si è fatta attendere la reazione di Legambiente, che ha diffuso una nota molto critica nei confronti del Consiglio Comunale. L'associazione ambientalista accusa l'amministrazione di sostenere gli interessi della lobby dell'iper turismo e di mettere a rischio la sopravvivenza della riserva dello Stagnone. "Appena qualche giorno fa il Sindaco di Marsala e l’on. Nicola Catania ci minacciavano per presunti danni arrecati all’economia del territorio, perché, a loro dire, avremmo diffuso falsità sull’illiceità della pratica sportiva nella riserva," si legge nel comunicato. "Evidentemente, se stanno correndo ai ripari, improvvisandosi legislatori, non solo abbiamo ragione noi sull’interpretazione del regolamento della riserva e sul significato giuridico delle circolari del Ministero dell’Ambiente e dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, ma è certo che il danno al territorio lo stavano facendo loro, e prima o poi ne risponderanno."
Le critiche di Legambiente
Legambiente ha espresso forti preoccupazioni per l'integrità della riserva naturale, evidenziando che il Consiglio Comunale non ha il potere di modificare il regolamento della riserva. L'associazione ha accusato l'amministrazione di "politica politicante", affermando che la decisione è stata presa per guadagnare consenso a scapito del patrimonio naturale. "Noi siamo, invece, certi e fiduciosi che i dirigenti dell’Ente gestore della Riserva e dell’Assessorato Territorio e Ambiente, sapranno a breve trovare il modo per far rispettare le regole in tutte le riserve della provincia," conclude la nota.