Mentre a Trapani si registra un incremento generalizzato delle tariffe dei rifiuti, a Erice l'aumento colpisce soprattutto le attività commerciali, scatenando un acceso dibattito politico. Alla fine, l'aumento parte da una base di circa 20 euro a salire.
Trapani: aumento per tutti
A Trapani, l'aumento della TARI, stimato in media al 6%, è stato giustificato dall'amministrazione comunale con l'incremento dei costi del servizio di gestione dei rifiuti. Nonostante le rassicurazioni che si tratti di un aumento "lieve", montano le polemiche tra i trapanesi.
E a peggiorare la situazione, l'eliminazione dello sconto per i cittadini virtuosi che conferiscono i rifiuti direttamente al Centro di raccolta comunale.
Nel Comune di Trapani è previsto un aumento delle tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, sia per quanto riguarda le utenze domestiche sia per quelle non domestiche. Con un incremento che oscilla tra l’1,5 e l’8,5% per quelle domestiche e il 15% per quelle non domestiche.
Considerato il fermo della Trapani Servizi e il trasporto dell’indifferenziato alla discarica della Sicula Trasporti nel Catanese, i costi per il Comune di Trapani sono cresciuti, dai 17 milioni previsti agli attuali 18. Per questo motivo è stato necessario ritoccare le tariffe procedendo ad una revisione al rialzo.
“Il dramma per Trapani, così come altre città siciliane – afferma il sindaco Giacomo Tranchida nel suo intervento - è legato al fermo della lavorazione del rifiuto per questioni tecniche ambientali. E al fatto che non essendoci più deroghe, i rifiuti saranno spediti al di là dello stretto di Messina, con un aumento dei costi. Il servizio di conferimento del residuo secco attraverso la Trapani Servizi, dovrebbe, comunque, ripartire il primo di agosto, nelle more del questo costo in più che abbiamo. A cui vanno aggiunti i costi di bonifica delle discariche, che crescono a vista d'occhio ovunque. Tutto questo ha comportato una rivisitazione del Piano economico finanziario”.
Il termine per l'approvazione del Pef, il Piano Economico Finanziario della Tari è stato posticipato al 20 luglio 2024. Questa ulteriore proroga, richiesta dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), è stata introdotta per dare più tempo alle amministrazioni comunali rinnovate dopo le elezioni.
La sera della relazione annuale del sindaco Giacomo Tranchida in consiglio comunale, la Giunta ha proceduto ad approvare le tariffe, ma, il giorno dopo ha deliberato di annullarla in quanto gli uffici preposti avevano dimenticato un passaggio fondamentale.
Il piano complessivo della Tari ammonta a 18 milioni e 245 mila euro, ma il totale comprende anche il Comune di Misiliscemi. Motivo per cui, quello relativo soltanto al Comune di Trapani è di 16 milioni e 73 mila euro, suddiviso in 7 milioni e 142 mila euro come costi fissi e 11 milioni e 100 mila euro come costi variabili.
Le tariffe così proposte assicurano, in via previsionale, la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, così come rappresentato nel Pef, tenendo conto delle riduzioni tariffarie previste dal regolamento comunale. Gli sgravi in favore dei cittadini che rispecchiano quanto previsto nel regolamento approvato dal consiglio comunale, quindi, sono stati confermati in toto e ammontano a circa 620 mila euro
Erice: scontro tra maggioranza e opposizione
A Erice, l'aumento della Tari ha colpito principalmente le attività commerciali, con un incremento stimato intorno al 6%. L'amministrazione comunale ha difeso la decisione, sottolineando come le utenze domestiche abbiano beneficiato di una diminuzione della variabile fissa. Tuttavia, l'opposizione ha contestato questa versione perché l'incremento della quota variabile (ossia quella basata numero degli utenti per nucleo abitativo e metri quadri) non compensa la diminuzione di cui gode la parte fissa.
Nello specifico, le nuove tariffe approvate durante l'ultimo Consiglio, prevedono:
- per le utenze domestiche aumenteranno del 2,75% la quota variabile mentre la quota fissa sarebbe diminuita.
- per le utenze non domestiche, invece, rispetto al 2022, la quota non variabile aumenterebbe del 93%, mentre la quota fissa del 5%.
I costi che il comune di Erice deve fronteggiare ammontano a circa 500mila euro, calcolati a ribasso, anche se nei decreti della Regione sono previsti eventuali rimborsi di circa 82mila euro, mentre per Trapani, capo fila, ammontano a circa 127mila.
Ecco cosa è accaduto durante la seduta straordinaria a Erice
Su 16 consiglieri presenti, la proposta sulle nuove tariffe è passata con 9 voti favorevoli e 7 contrari. Mentre il Piano Economico Finanziario – Pef è stato approvato con 9 sì, due contrari, Piero Spina e Vincenzo Maltese del gruppo ‘Progetto per Erice’ e quattro astenuti del gruppo misto (Cavarretta, Favara, Aiello e Pollari).
La sessione è iniziata proprio con Spina e Maltese che hanno lamentato la mancanza sia della relazione di accompagnamento al Pef utile a capire come si arrivi a quei costi e al totale delle spese da sostenere nella gestione dei rifiuti, che del Bilancio che solitamente viene allegato alla delibera Tariffe Tari. Il Pef è stato poi illustrato in corso d’opera dal dirigente Andrea Denaro, mentre la delibera sulle tariffe dalla dirigente Rosa Grimaudo
“L’aumento delle tariffe è stato imposto dal Decreto Regionale e comunicato solo venerdì scorso. L’amministrazione è riuscita a contenere l'incremento rispetto ad altri comuni – spiega Daniela Toscano-. La media dell'aumento per famiglia sarà di circa 15-20 euro.
Il Comune di Erice si distingue per la gestione virtuosa della Tari, mantenendo l'aumento entro una fascia contenuta e non gravando eccessivamente sui cittadini. Inoltre – continua -, il Comune ha scelto di non includere la tassa per lo spazzamento strade nella Tari, a differenza di molti altri comuni, per non pesare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Il servizio di spazzamento strade è stato affidato a una ditta esterna per due anni, con l'obiettivo di garantire un servizio efficiente e mantenere pulita la città”.