Dopo avergli sottratto 1400 euro, per guadagnarsi una via di fuga sferrò alla sua vittima due fendenti al volto. E’ questa l’accusa mossa al 30enne pregiudicato mazarese Giuseppe Vitale, per il quale il pm Giuseppe Lisella ha chiesto la condanna a 12 anni e 4 mesi di carcere.
Vitale è sotto processo davanti il Tribunale di Marsala con l’accusa di avere rapinato e accoltellato un venditore ambulante bengalese (Nizam Uddin). Il fatto è avvenuto a Mazara il 23 luglio dello scorso anno. Dopo la denuncia sporta dalla vittima, le forze dell’ordine avviarono indagini che successivamente sfociarono nell’individuazione e nell’arresto, su richiesta della Procura di Marsala,
del presunto rapinatore. Nel processo, l’ambulante rapinato si è costituito parte civile. L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Casano. Nel capo d’accusa (decreto di giudizio immediato a firma del gip Annalisa Amato) si legge che il Vitale “al fine di assicurarsi il possesso della somma di 1400 euro, immediatamente dopo averla sottratta a Uddin Nizam, e comunque per assicurarsi l’impunità e in modo da garantirsi la fuga, adoperava violenza contro quest’ultimo, colpendolo al volto con due fendenti sferrati con un coltello”.
La vittima della rapina riportava ferite allo zigomo sinistro che poi al Pronto soccorso dell’ospedale di Mazara venivano giudicate guaribili in 15 giorni. Ferite che hanno prodotto uno “sfregio permanente”, come ha sottolineato il pubblico ministero nel corso della sua requisitoria. Alla fine di novembre del 2017, il Vitale era stato arrestato dai carabinieri per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti. Si era presentato alla stazione dei carabinieri di Mazara, danneggiando il citofono e inveendo contro i
militari dopo che questi avevano scoperto e sequestrato della marijuana nell’abitazione di una sua amica.