C’è grande soddisfazione per il successo del parco archeologico di Selinunte. In termini di affluenza e incasso, i primi sei mesi di questo 2024 hanno registrato un incremento di quasi l’11% , con 125 mila visitatori contro i 113 mila dello scorso anno. Mentre, per lo stesso periodo, l’incasso è passato dai 508 mila euro del 2023 a 639 mila euro.
Ottimi risultati, anche se inferiori a quelli del parco archeologico di Segesta (ma questa non è una novità di quest’anno) che, seppur con un’estensione di soli 40 ettari (rispetto ai 377 del parco di Selinunte), sempre nei primi sei mesi di quest’anno ha totalizzato 152.234 ingressi per un incasso di un milione 175 mila euro.
Ma l’estensione non sembra essere il punto dirimente.
Soprattutto perché quello di Selinunte ha un rapporto molto basso tra il numero di ingressi e l’incasso rispetto agli altri principali parchi archeologici dell’isola.
Nella prima metà di quest’anno, stando almeno ai dati diffusi dalla Regione Siciliana, è come se in media ciascun visitatore del parco avesse pagato circa 5 euro. Un rapporto molto diverso rispetto agli 8,50 euro del parco archeologico Naxos Taormina, ma anche ai 7,70 euro della Valle dei Templi di Agrigento e del parco archeologico di Segesta (che si attesta più o meno sulla stessa media).
Gli ingressi chiaramente comprendono anche le entrate gratuite delle prime domeniche del mese e quelle dei grandi eventi organizzati all’interno del parco. Per citarne uno: “A nome loro”, la maratona musicale che da un paio di anni riunisce davanti al palco più di 10 mila persone per ricordare le vittime della mafia, dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro.
Ma quanto costa visitare il parco archeologico di Selinunte?
Il biglietto intero costa 10 euro, quello ridotto 5 euro. E dato che l’area da visitare è molto vasta, è difficile non avere bisogno dei trenini, che costano 8 euro a persona per portarti fino all’Acropoli (3 euro per i bambini dai 4 ai 9 anni). Un costo che diventa di 12 euro se il trenino arriva fino a Malophoros (6 euro il ridotto).
Una famiglia con un bambino di 10 anni e uno di 5 anni, che volesse visitare il santuario di Demetra Malophoros, spenderebbe dunque 62 euro (i bambini non pagano l'ingresso).
L’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato ha assicurato che i maggiori introiti rispetto a quelli dell’anno scorso, “saranno reinvestiti integralmente nei siti stessi, per migliorarne i servizi e l’attrattività oltre che per tutelare e valorizzare il nostro inestimabile patrimonio culturale”.
Un patrimonio culturale che per essere stimato interamente, avrebbe bisogno di essere totalmente visibile, libero dalle erbacce anche nelle sue zone ormai meno battute da guide e turisti, ma egualmente interessanti.
In questo senso, soprattutto negli ultimi mesi della direzione del dottor Felice Crescente, si stanno facendo dei grandi passi avanti. Grazie anche alle sollecitazioni di alcuni appassionati, che per diverso tempo sui social hanno riportato immagini (ne abbiamo parlato qui) che danno conto di come alcune zone di rara bellezza del parco archeologico di Selinunte fossero state, nel corso dei decenni, divorate dalla vegetazione.
Egidio Morici