Sabato 20 luglio, alle ore 19.00, verrà inaugurata presso il “Civic – laboratorio innovazione urbana”,
la mostra personale di Danio Migliore "Tutto è foglia. Impronte nella materia", a cura di Gianna Panicola, con la direzione artistica di Ben Frazzetta. L’evento fa parte della rassegna “Comunità in divenire” promossa da BOCS APS, con il patrocinio del comune di Mazara del Vallo.
Danio Migliore, artista marsalese, formatosi presso l’Accademia di Brera di Milano, vive e lavora tra Roma e Milano. Presenterà per il CIVIC di Mazara del Vallo, luogo aperto agli scambi culturali, alle ricerche e alle sperimentazioni artistiche della contemporaneità, un ciclo di opere sulle forme archetipe, ricerca poetico-pittorica, iniziata nel 2010. In "Tutto è foglia. Impronte nella materia", Migliore, proseguendo la sua ricerca artistica e filosofica, desidera omaggiare il filosofo tedesco Johann Wolfgang von Goethe, a cui aveva precedentemente dedicato nel suo libro una rappresentazione di Urpflanze, la pianta originaria. Ricollegarsi all’Origine, al primitivo e al suo linguaggio, permette di sviscerare quelle forme che permeano nel mondo naturale a una profondità misteriosa, una fra tutte la “foglia”.
Goethe, per mostrare l’armoniosa appartenenza dell’uomo al mondo naturale, si rivolge agli studi botanici e avanza l’ipotesi secondo cui tutte le piante deriverebbero da una sola pianta, una pianta originaria. Tutto si riduce ad una sola forma, la foglia: “tutto è foglia”. Scrive la curatrice: “In questa profondità vengono superati i confini tra celeste e terreno. Il celeste si riversa nel terreno e viceversa, su materiali e supporti non tradizionali: dal polimaterico alla juta, dalle pelli al pvc, facendosi espressione di una propria identità culturale. Nell’energia vibrazionale che emanano, evidenziata dai colori primari, le foglie simboleggiano la crescita, la riproduzione ciclica; la morte non è la fine, ma un momento di sospensione che precede la rinascita. In molte culture primitive, le foglie alludono al cosiddetto viaggio dell’anima”. Durante l’inaugurazione verrà presentato il libro di Danio Migliore "Attraverso i confini del tempo e dello spazio. Saggio sulle forme archetipe", nel quale l’autore conduce uno studio sull’aspetto genetico che troviamo nelle sue opere pittoriche. Il saggio riprende e rielabora la tesi di laurea con la quale Migliore ha completato gli studi presso l’Accademia di Brera, relatore il professore Roberto Rossi Roberti.
Il testo è stato utilizzato all’interno del corso di Teoria della percezione e psicologia della forma, all’Accademia di Brera, di cui Danio Migliore è stato docente. Un viaggio simbolico, attraverso i confini del tempo e dello spazio, alla scoperta della natura archetipica delle forme. Lo studio sulle forme archetipiche ci riporta all’origine dell’arte, del mito e del simbolo, fornendo, dunque, gli strumenti di partenza per una chiara ed efficace interpretazione di quella realtà intelligibile dove risiedono gli archetipi, ovvero quelle forze creative dalle quali tutto ha origine e alle quali tutto farebbe ritorno, per attingervi sempre nuova e feconda ispirazione.