
Marsala e il Piano paesaggistico. Cos'è e perchè in molti hanno chiesto di cambiarlo
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Negli ultimi anni lo Stagnone di Marsala ha subito un’enorme trasformazione. Sono nate scuole kite, chioschi, e strutture ricettive. E’ la zona della città che più di tutte sta attirando turisti e attenzioni, anche di carattere speculativo.
Lo Stagnone è una delle zone della città che viene attenzionata anche nel Piano paesaggistico, lo strumento urbanistico propedeutico al Piano regolatore (oggi si chiama Pug) che la città aspetta da decenni.
Ed è logico che qualsiasi cosa si muova, qualsiasi discussione, qualsiasi decisione si prenda su uno strumento così tecnico ma anche così determinante crei fibrillazione.
Come quelle nate alcune settimane fa dopo la riapertura dei termini per presentare delle osservazioni allo strumento.
Tutto nasce dalla richiesta all’assessorato regionale dei Beni Culturali fatta attraverso il deputato regionale Stefano Pellegrino e il presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano di riaprire la possibilità di presentare delle osservazioni al Piano Paesaggistico.
Tutto ciò perchè la nuova Commissione tecnica scientifica della Regione stava esaminando il Piano Paesaggistico con le vecchie osservazioni, e dal Comune di Marsala è arrivata la richiesta di poter aprire una finestra per presentare nuove osservazioni. Una finestra aperta ai cittadini.
La cosa ha creato una certa preoccupazione in Legambiente.
"Credevamo che il piano paesaggistico di Marsala, adottato nel 2016, e oggetto di due pronunce della magistratura amministrativa, fosse stato definitivamente approvato dalla Regione Siciliana - si legge in una nota a firma di Letizia Pipitone - . Invece, apprendiamo con sgomento che si vuole rimettere in discussione il Piano paesaggistico a fini speculativi edilizi".
L'apertura della procedura per la presentazione di osservazioni al Piano, ben otto anni dopo la sua adozione, e la proroga del termine per il deposito delle stesse, destano forti dubbi nelle parole di Legambiente. "L'obiettivo è chiaro: cementificare lo Stagnone, già deturpato da chioschi abusivi e attività illecite - prosegue Pipitone - . Il modello di sviluppo che questi politici hanno in mente è lo scempio del litorale sud di Marsala."
Fa eco anche il deputato regionale Dario Safina, del Pd.
E’ davvero così? Perchè si è aperta una nuova fase di concertazione?
Il Comune ha pubblicato un avviso pubblico in cui si invitavano associazioni di categoria e cittadini privati a presentare delle osservazioni. Un avviso neanche troppo pubblicizzato. A differenza di quanto fatto in passato il sindaco Grillo non ha esposto alla città il Piano, attraverso magari un’assemblea pubblica. In 10 giorni, però, sono arrivate una cinquantina di osservazioni da parte di privati cittadini, e un paio da parte di associazioni di categoria come Sicindustria e l’Ordine degli Architetti e Ingegneri.
Osservazioni che arrivano in consiglio comunale, e in commissione si decide di tenere fuori quelle dei privati. Alla Regione arriva anche la relazione del dirigente del Comune, Pier Benedetto Mezzapelle, nella quale viene fatta una fotografia dettagliata del Piano paesaggistico, di come è strutturato il territorio e di alcune incongruenze.
Sostiene invece Rino Passalacqua, consigliere comunale e componente della commissione urbanistica, che l’Assessorato Beni Culturali della Regione nel dare la possibilità di produrre nuove osservazioni non avrebbe detto di allargare ai cittadini.
Perchè allora vengono riaperti i termini anche per i cittadini? Si apprende che dopo le proteste di Legambiente dalla Regione hanno spiegato all’associazione ambientalista che si è trattato di un processo democradico. E soprattutto che la richiesta presentata alla Regione dall’amministrazione comunale deriva anche dal fatto che c’erano degli errori nel vecchio Piano che la commissione regionale stava esaminando. Errori che intaccavano la classificazione di alcune proprietà, in particolare hanno osservato la maggior parte dei cittadini che alcune proprietà erano classificate come boschi. C’era, insomma, bisogno di dare ordine ad alcune zone della città.
E lo Stagnone? Soltanto poche osservazioni hanno riguardato lo Stagnone di Marsala, una decina riguardavano l’area del porto, e il resto zone interne. La procedura aperta con avviso pubblico per produrre osservazioni dura qualche giorno. Le osservazioni dei privati cittadini, però, vengono bocciate dal consiglio comunale. Per l’amministrazione non è una bella notizia. Un tentativo andato a vuoto.

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