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11/07/2024 08:22:00

Processo Hesperia. La difesa: "Non è mafia, ma 'sensalia'"

 “E’ stato lo stesso Peppe Sturiano a dire, qui, in aula, che non è stato minacciato, che non aveva timori, ma che ha pagato perché gli sembrava giusto per l’opera svolta da Putaggio e Lombardo”.

E’ stato questo uno dei passi dell’arringa dell’avvocato Vito Daniele Cimiotta nel processo in corso, davanti il Tribunale di Marsala (presidente Vito Marcello Saladino), scaturito dall’operazione antimafia dei carabinieri “Hesperia”, che il 6 settembre 2022 vide finire in carcere o ai domiciliari presunti affiliati e fiancheggiatori di Cosa Nostra a Marsala, Mazara e Campobello di Mazara. Cimiotta, che ha chiuso la fase delle arringhe difensive, ha aggiunto: “E poi uno che ha paura della mafia non paga subito? Lui, invece, li ha fatti aspettare tre o quattro mesi e alla fine ha dato duemila euro e non quattromila. E’ vero, l’opera del sensale non è prevista nelle aste giudiziarie. Ma quanti siti on line operano nel settore?…”.

In pratica, secondo il difensore, Stefano Putaggio, Antonino Lombardo (morto lo scorso anno, all’età di 70 anni, per una grave malattia) e il presunto mafioso Raia (già condannato in abbreviato) avrebbero operato analogamente, seppur con modalità più tradizionali.

Sette sono gli imputati e altrettante le richieste di condanna (a pene tra un anno e mezzo e dieci di carcere) avanzate dal pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova. E la pena più pesante, 10 anni di carcere, è stata chiesta proprio per il 51enne marsalese Stefano Putaggio, agente immobiliare, noto anche per essere stato attivista del M5S. Putaggio è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso per una “sensalìa” versata da Giuseppe Sturiano al quale sarebbe stata fornita una sorta di assistenza, l’opera tipica dei “sensali”, nell’acquisto di un immobile per circa 400 mila euro messo all’asta al Tribunale di Marsala. La sentenza è attesa per il 23 luglio.



Giudiziaria | 2024-12-11 08:21:00
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