Quantcast
×
 
 
10/07/2024 06:00:00

Il topo funambolo e la movida a Trapani: imprenditrice scrive al sindaco per lo "scempio"

È un appuntamento fisso lo show del topolino funambolo che ormai ogni sera si esibisce alla casina delle Palme di Trapani. C’è chi, tra i turisti meravigliati, i cittadini a disagio e gli esercenti esasperati, aspetta il roditore esibirsi sulle proprie teste.

D’altronde ormai il topino è diventata una star, dopo le migliaia di visualizzazioni del video che lo ha immortalano nella sua performance (ne avevamo parlato qui).

 

Così, la giovane imprenditrice, Ilenia Marino, proprietaria di una attività commerciale nello stabile dove si consuma lo spettacolo serale, vedendo il normalizzarsi del l’“imbarazzante e vergognoso” spettacolo, ha scritto di getto una lettera indirizzata al sindaco Giacomo Tranchida, agli assessori e ai consiglieri.

La gelateria Gino insieme alla tabaccheria Marino - si legge nella pec -, insieme ai clienti e a tutti i turisti, assiste allo scempio che si sta consumando tra piazza generale Carlo Alberto dalla Chiesa e la Casina delle Palme ogni sera. Una situazione che lede l’immagine della città, del centro storico e di tutte le attività commerciali della zona. In questo difficile 2024, oltre la mancanza di acqua e di pulizia, mancavano anche lo spettacolo dei ratti, peraltro già segnalato da qualche settimana con video a corredo”.

Ilenia Marino, racconta che “c’è chi aspetta divertito di vederlo spuntare, ma c’è anche chi si rifugia dentro la tabaccheria o chi si allontana dalla zona, rinomato punto di ritrovo per la movida trapanese. Ma non è solo questo il problema. La zona non è illuminata a sufficienza e il servizio vigilanza è minimo.

Molti turisti, poi, chiedono dove siano i locali con la musica, per divertirsi e a noi non rimane che indirizzarli ai lidi. Con la nuova ordinanza sulla movida, le restrizioni sulla musica non danno alternativa. Così le attività chiudono prima e guadagnano meno. Senza dimenticare – conclude- i gravi problemi di acqua che rendono impossibile l’utilizzo dei bagni in modo continuo e igienico”.