40 anni fa è stata istituita la Riserva Naturale Orientata dello Stagnone di Marsala.
Un paradiso unico, che in tutti questi anni è stato costantemente al centro del dibattito pubblico sul suo utilizzo. Dalla navigazione, ai pontili, dagli attracchi ai rifiuti. L’uomo in questo luogo è intervenuto in modo più o meno massiccio. E negli ultimi anni il Kite e i chioschi hanno portato allo Stagnone sempre più persone, con tutti i benefici e i problemi che ne derivano. Il difficile compito di gestire la Riserva è del Libero Consorzio di Trapani, l’ex provincia. E per quasi 30 anni direttore della Riserva è Roberto Fiorentino, che abbiamo incontrato proprio allo Stagnone, per fare un bilancio.
“Tante cose sono cambiate. Ricordo i tanti corpi morti. Uno dei primi progetti varati fu proprio quello di rimuoverli e poi istituire il regolamento della Riserva, nel 2000, in cui si vietava la navigazione e l’attracco. Nuove regole che all’inizio suscitarono un po’ di scompiglio. Noi facevamo le deroghe, ma non fu più possibile. Abbiamo fatto capire alle persone che non si poteva navigare” racconta. Fiorentino su questo aspetto ha sempre avuto una sua interpretazione, perchè la riserva riguarda le Isole dello Stagnone, “ho sempre pensato al divieto di attracco alle isole, questa è una riserva terrestre”.
Un rapporto quello tra la comunità che vive lo Stagnone e l’ex Provincia di amore e odio, per le regole che sono state imposte 40 anni fa. Ma alcune cose sono piaciute. Come i pontili in legno. “Uno dei miei ultimi regali è stato proprio la sistemazione dei pontili, certo dovevamo farlo diversi anni fa, ma intoppi burocratici ci hanno fatto perdere tempo, però adesso sono stati sistemati i solarium. La gente è contenta. Noi non facciamo pagare un pedaggio per stare su questi pontili”. I pontili sono stati tutti sistemati, “è stato un parto lunghissimo e molto travagliato”.
E poi c’è il nodo kite e chioschi. “Il kite e i chioschi costituiscono uno dei problemi dello Stagnone. La riserva ha un regolamento e non è chiaro che il kite sia vietato, il regolamento è del 2000 e il kite non c’era. Quando si è cominciato a praticare questo sport, nel 2008, noi con il Comune abbiamo individuato due luoghi in cui poter praticare il kite” spiega il direttore della Riserva..
E di recente ha suscitato un inasprimento del dibattito la circolare del Ministero dell’Ambiente sulle attività sportive, come il kite, nelle riserve. Per Fiorentino “si parla di eventi nella circolare, ma la valutazione di incidenza ambientale chiesta nella circolare dovrebbe essere fatta per l’esercizio dell’attività sportiva tutto l’anno, non per singoli eventi”.
Per Fiorentino il Comune deve pianificare bene la zona della pre riserva perchè abbia quei luoghi destinati al kite, alle strutture ricettive, ai chioschi. “Quello dei chioschi è stato un exploit che si è avuto negli ultimi tempi. Con l’amministrazione comunale precedente avevamo stabilito che i chioschi dovevano stare a non meno di 100 metri uno dall’altro”. Fiorentino pone un dubbio anche sulla sostenibilità economica di quanto sta accadendo. “Se mettiamo tutti i chioschi, alla fine c’è una differenza enorme tra offerta e domanda, e quanto possono guadagnare? Così ci può essere una concorrenza sleale”. Per Fiorentino la soluzione è un piano di utilizzo della pre riserva chiaro e che dia regole certe. “Le riserve non nascono per creare problemi alla comunità, ma per creare sviluppo economico”.
Ecco l’intervista integrale.