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06/07/2024 07:42:00

Salemitano assolto dopo 21 anni dall'accusa di rapina

 Sono stati necessari quasi 21 anni per consentire ad un salemitano di 53 anni, Gaetano Salvatore Miranda, di uscire dal suo incubo giudiziario. A distanza di tanto tempo, infatti, il Tribunale di Bologna ha assolto il Miranda dall’accusa di rapina. A difenderlo è stata l’avvocato Calogera Falco. Secondo la Procura bolognese, il 53enne salemitano, la notte di Natale del 2003, a San Giovanni in Persiceto, in concorso con altri due uomini rimasti ignoti, avrebbe rapinato una donna, Lidia Solmi, classe ’46. La vittima fu colpita con un pugno alla tempia destra e minacciata con due coltelli.

“Ti ammazzo” le avrebbe detto uno dei malviventi (tutti con volto travisato da passamontagna), impossessandosi della borsa della donna, dentro la quale c’erano 1900 euro, un blocchetto di assegni e documenti d’identità. “Il mio assistito – spiega, adesso, l’avvocato Calogera Falco - già al momento della rapina venne attenzionato dai carabinieri di Salemi perché trovato in
possesso di due assegni appartenuti alla persona offesa, ma legittimamente detenuti poiché non
oggetto del reato in danno alla signora Solmi Livia.

Nel 2021, poi, Miranda ha visto inserire nella banca dati il proprio Dna che è stato comparato con il materiale biologico estratto dal Ris di Parma su di una manica di maglione, repertata a 40 metri dalla rapina, dai carabinieri, mal repertata e soprattutto distrutta. Da qui, l'ignota identità di uno dei rei sarebbe divenuta certa. Ma così non è, in quanto il metodo usato per estrarre il Dna, 21 anni orsono, la mancanza di contraddittorio nella estrazione del materiale e l'impossibilità di poter oggi confutare il risultato poiché, il reperto è stato distrutto, hanno portato dopo 21 anni alla chiusura del procedimento con esito favorevole all'imputato”.