Compiono 10 anni i girasoli di Selinunte. Umberto Leone, presidente dell’Associazione Cunta e Canta, che da anni organizza il premio Pino Veneziano dedicato al cantautore selinuntino (quest’anno giunto alla sua 20esima edizione), li pianta insieme alla moglie Ute Pyka dal 2014.
La grande area circolare piena di girasoli fa parte del giardino davanti Pensiero Contemporaneo, a due passi dall’entrata del parco archeologico ed è diventata una meta turistica, che viaggia da sud a nord (ma anche all’estero), negli smartphone dei numerosi visitatori.
Attorno c’è una scritta: “Un sulu patri avemu, ed è lu suli” (abbiamo un solo padre, il sole). E’ una frase tratta da un brano di Pino Veneziano, “Lu patruni è suvecchiu”. Quest’anno è difficile leggerla, perché l’altezza dei girasoli, soprattutto nella parte centrale del cerchio, supera i due metri.
Il giardino sembra risentire dell’influenza di Stefano Mancuso, professore dell’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. Lo scienziato, amico di Ute e Umberto, che ha spesso descritto la vita segreta delle piante, ha spiegato bene come “i girasoli giocano: appena nati compiono movimenti apparentemente inutili, proprio come un gioco. Si tratta di un primo tentativo di vita sociale”.
Ma lo spazio di “Pensiero Contemporaneo” accoglie anche alberi di gelsi, ciliegie, limoni… E’ come se i due artisti, marito e moglie, avessero messo in pratica l’insegnamento di Pino Veneziano: “Di questa terra facciamone un giardino”.