- Una fuga effimera ha visto protagonista un giovane egiziano, detenuto presso il carcere Pietro Cerulli di Trapani, questa mattina. Il prigioniero, condannato per reati legati alle sostanze stupefacenti, è riuscito a evadere momentaneamente, venendo tuttavia catturato poco dopo nei pressi della Cittadella della Salute, nascosto sotto un'automobile.
Il modo in cui il detenuto sia riuscito a sottrarsi alla sorveglianza del carcere rimane oggetto di indagini. Questo incidente non è un caso isolato: già nel giugno del 2016, un altro detenuto, l'albanese Luca Leke, era evaso dallo stesso istituto durante l'ora d'aria, sfruttando la carenza di personale e delle lacune negli impianti di sicurezza. Leke, arrestato per furto aggravato e altri reati contro il patrimonio, aveva in passato già orchestrato una fuga dal carcere di Civitavecchia, prima di essere nuovamente catturato dopo una intensa caccia all'uomo.
La rapida reazione della polizia penitenziaria ha permesso di bloccare il detenuto egiziano prima che potesse allontanarsi ulteriormente, evitando un'esasperazione della situazione. Tuttavia, il ripetersi di questi episodi solleva nuovamente preoccupanti questioni sulla sicurezza del carcere di Trapani, già messa in discussione da precedenti evasioni.
Questo ultimo episodio riafferma la necessità di una revisione delle misure di sicurezza nelle strutture penitenziarie, specialmente in quelle con storie di problematiche simili, al fine di garantire che simili fatti non si ripetano, proteggendo sia la comunità che la sicurezza interna del carcere.