Carolina Varchi, l’Autonomia differenziata sta creando spaccature anche all’interno del centro destra. Si poteva fare meglio e di più per un Sud che non cammina proprio?
Nessuna spaccatura, visto che la riforma è stata votata da tutta la maggioranza. È il naturale corollario del teorema della riforma del titolo V fortemente voluta dal centrosinistra nel 2001 e ripetutamente chiesta negli anni da governatori del PD come Zingaretti, Giani e Bonaccini. Mi sembra assolutamente normale invece che di fronte a una riforma così ampia, emergano sensibilità diverse. Si poteva fare di più? Lo dirà il tempo. Di sicuro, la situazione attuale non ha accorciato il gap tra Nord e Sud, quindi era giusto provare a invertire la rotta, responsabilizzando la classe dirigente del Mezzogiorno.
Apriamo il file di quello che è successo in Gioventù Nazionale, i giovani non sono stati leggeri ma inadeguati. Un fatto grave di cui non si può non parlare. Fratelli d’Italia ha un problema di formazione della classe dirigente?
Si tratta di fatti gravi, sebbene isolati, e in Fratelli d’Italia chi sbaglia paga. Così sarà anche stavolta. Siamo protesi a costruire il futuro, altro che nostalgia. Il nostro leader Giorgia Meloni è stata molto chiara e lo ha anche scritto a tutti i dirigenti in una lettera che abbiamo ricevuto ieri. Chi dice che non se ne può parlare? In questi giorni mi sembra che la vicenda sia rilanciata continuamente da trasmissioni tv e giornali. Io trovo abbastanza fuori dagli schemi questo giornalismo fatto da “agenti provocatori” che addirittura si infiltrano nella giovanile di un partito politico, ma non accetto lezioni sul movimento giovanile del quale anche io sono stata orgogliosamente dirigente. Ci sono casi isolati subito sanzionati, ma non si deve mettere al bando una meravigliosa formazione retta da migliaia di militanti in tutta Italia. Sulla classe dirigente mi limito a segnalare che tutti i profeti di sventura sono stati smentiti dai grandi successi del governo in ogni campo, su tutti il PNRR di cui abbiamo già ricevuto la quinta rata e abbiamo già richiesto la sesta.
La Corte dei Conti avverte il governo: fate di più per la Sanità. Investimenti non più rinviabili, perché siete contrari al Mes sanitario e come sopperire alla mancanza di risorse?
Avvertimenti simili della Corte dei Conti ne abbiamo letti diversi con ogni governo. È un monito sacrosanto, dal punto di vista dei principi, visto che il tema della Sanità impatta sulle vite di ciascuno di noi. Ma i dati sono chiari: alla Sanità non erano mai stati destinati tanti soldi come è accaduto nell’ultima legge di bilancio del governo Meloni. Ed è di recentissima approvazione il decreto del Ministro Schillaci sulle liste d’attesa. Inoltre, nell’Accordo FSC a firma Meloni-Schifani, quello finanziariamente più corposo tra i tanti sottoscritti dal Presidente Meloni, ci sono stanziamenti importanti per l’edilizia sanitaria. Fondi con cui si danno risposte concrete a territori che attendevano da decenni.
Onorevole Varchi, FI con Marina Berlusconi ha detto, e le ha fatto eco pure Zaia, che su aborto e fine vita bisogna essere liberali. La posizione di FdI non è troppo oltranzista?
La posizione di Fdi è coerente. È sempre la stessa, da quando abbiamo iniziato a fare politica. Ed è la posizione che abbiamo portato ai cittadini affinché la giudicassero col voto. Della legge 194 non chiediamo l’abrogazione ma, al contrario, ne chiediamo l’applicazione per intero, affinché le donne siano sostenute nel momento più delicato della loro vita, avendo la possibilità di scegliere. La libertà, infatti, si ha quando si può scegliere. Se ci si trova davanti una sola strada, non si ha possibilità di scelta. Ecco perché il pluralismo culturale nei consultori, già previsto dalla 194 va garantito.
Il reato universale di maternità surrogata non è una esagerazione? Se una donna vuole diventare madre perché negarle questa possibilità, a chi toglie qualcosa? Perché non snellire e consentire anche le adozioni ai single, alle coppie non sposate? Trova così allarmante il fatto che due donne o due uomini vogliano crescere dei bambini?
Partiamo da un fatto: la maternità surrogata in gran parte del mondo ed anche in Italia è vietata ed è considerata reato. E lo era prima che arrivasse il governo Meloni. Sa cosa trovo allarmante, allora? Che una coppia probabilmente benestante possa andare in un Paese più povero e scegliere come fosse al mercato una donna bisognosa che si presti a questa pratica disumana solo per una questione di soldi. Mi allarma pensare che appena nato, il piccolo venga strappato a quella donna che l’ha portato in grembo per nove mesi. Io mi rendo conto che ormai viviamo in un mondo in cui si pensa che tutto sia commerciabile, anche la vita. Ma alla mercificazione, all’industria dei neonati noi ci opporremo sempre. Come ricordato dai più alti gradi della giurisdizione italiana, la maternità surrogata è una pratica fortemente degradante che mina nel profondo le relazioni umane.
La Sicilia è l’isola delle sempre irrisolte emergenze, immobile nello sviluppo e con un livello di infrastrutture da terzo mondo. Il governo regionale avrebbe potuto fare di più?
Io credo che il governo regionale stia lavorando al massimo delle proprie possibilità, in sintonia col governo nazionale. Non sono un caso gli incoraggianti dati sul Pil diffusi da Svimez o quelli sull’occupazione in netto miglioramento. E penso che il meglio debba ancora venire: dal Pnrr all’accordo di coesione, sono tantissimi i progetti sbloccati dal governo nazionale che consentiranno alla Sicilia di crescere ancora. Con il Presidente Schifani vi è una sintonia fortissima ed una condivisione continua degli obiettivi strategici della nostra isola, gode del mio e del nostro pieno e convinto sostegno.