Ogni tanto la destra di governo di Marsala, quella metà di Forza Italia "unplugged" che sostiene il Sindaco Massimo Grillo, e quel tre quarti di Fratelli d'Italia che gli va dietro, decide di battere un colpo. Forse lo fanno a fin di bene, per dimostrare di esistere, e per dimostrare, magari, che tutti insieme, assessori e consiglieri, sono anche capaci di elaborare un pensiero, svolgere un compito a casa.
Ma pensa che ti pensa, spesso è meglio tacere. Si fa più figura. Lo si vede anche dall'ultima nota diramata dai due partiti, a difesa dell'amministrazione Grillo e dell'aumento della tariffa sui rifiuti, la TARI, che graverà sulle tasche di noi poveri cittadini, delle famiglie e delle imprese.
Anzichè giustificare come mai c'è questo aumento, nonostante Marsala sia una delle città più virtuose sul fronte della raccolta differenziata, consiglieri e assessori della destra hanno preferito, dopo tante pensare, dire due cose: una banale, e una senza senso.
La cosa banale è: se aumenta la tassa dei rifiuti, la colpa è del Sindaco che c'era prima. Ormai è una specie di sport. Qualunque cosa accada in città è colpa dell'ex Sindaco del Pd, Alberto Di Girolamo. Peccato che però poteva valere, forse, i primi mesi, una giustificazione simile. Dopo quasi quattro anni, un'eternità, verrebbe da dire: adesso basta. Siate adulti: governate la città? Mettete il petto in faccia, ogni tanto. E dite, magari: è colpa nostra. Uno può obiettare: il Comune non c'entra nulla, è colpa della Regione. E dalla Regione potrebbero dire è colpa del governo. Non cambia nulla. Sono sempre gli stessi partiti: governano dappertutto, ad ogni livello, hanno occupato tutto quello che c'era da occupare, a Marsala come altrove, e come è giusto che sia quando si prendono tanti voti. Ma adesso basta: cominciate a comportarvi da persone adulte e responsabili. Soprattutto a Marsala.
La cosa senza senso è: il servizio di raccolta dei rifiuti a Marsala costa così tanto per colpa della raccolta differenziata porta a porta. Ritorna una tentazione antica: negare anni di sacrifici, di educazione ad una corretta esposizione dei rifiuti, di successi (macchiati da quella parte di popolazione incivile e forse irridemibile che continua a buttare rifiuti in strada) e tornare ai bei tempi andati, ai cassonetti, magari, con qualche isola ecologica qua e là per accontentare i facinorosi del riciclo di carta o vetro, magari. Anche il Sindaco Grillo cominciò il suo mandato con un'idea simile: voleva abolire la raccolta porta a porta nei quartieri popolari della città. Diceva che era un modo per evitare le discariche abusive in quei quartieri. In realtà c'era il retropensiero, neanche tanto nascosto, che chi abita in quelle zone è un cittadino minore, che non sa distinguere una bottiglia di plastica dal cartone di una pizza.
Per Grillo sono sempre figli di un Dio minore, gli abitanti di Amabilina, Sappusi, Via Istria. Vanno sempre civilizzati, accompagnati. Gli va spiegato il mondo, la legalità, chi è dalla parte giusta e chi no. Quando in realtà magari vorrebbero solo servizi: verde curato non solo quando c'è la cerimonia per la "legalità", autobus che passano, acqua, marciapiedi, eccetera. Ad ogni modo, fu spiegato al Sindaco che non si poteva abolire la raccolta differenziata porta a porta. Qualcuno conviene che lo spieghi anche alla destra di governo della città. Si, costa tanto la raccolta differenziata, ma ci sono tante economie di scala che il Comune non sfrutta (ecco, studiassero un po' di più, anzichè scrivere lo slogan per fare contento il popolo, non sarebbe male...), e compito di un amministratore è dare l'esempio, non demolire le cose che non vanno o che non ci sono antipatiche. Tra l'altro spingere sulla differenziata significa risparmiare, dappertutto. Tranne a Marsala.