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03/07/2024 06:00:00

Trapani senz'acqua: la crisi idrica si intreccia con la crisi politica

La crisi idrica a Trapani si fa sempre più grave, con turisti preoccupati e cittadini assetati. Tutti talmente esasperati da prendere d'assalto Palazzo Cavarretta lunedì pur di avere soluzioni alla cronica mancanza d'acqua. Ma Tranchida non fa in tempo a prospettare un minimo di ottimismo, che un corto circuito lascia a secco Trapani nord.

E infatti, proprio quando sembrava intravedersi una luce in fondo al tunnel, un guasto Enel ha mandato in tilt il sistema elettrico dei pozzi di Bresciana, rimandando l'approvvigionamento idrico per Trapani Nuova a giovedì 4 luglio, lasciandola a secco per 4 giorni di fila.

E così L'emergenza idrica continua ad attanagliare Trapani, mettendo a dura prova residenti e turisti. Le prenotazioni vacillano, con i visitatori che chiedono rassicurazioni sull'approvvigionamento idrico prima di confermare il loro soggiorno.

L'incontro con i cittadini: tra speranza e frustrazione

Questo problema è solo l’ultimo che vivono cittadini e turisti in questa torrida estate, con animi tanto infiammati che in molti si sono recati in massa a Palazzo Cavarretta per assistere all’ultimo Consiglio comunale. Tra loro molti residenti del centro storico a cui l’acqua non arrivava da oltre 10 giorni, e alcuni proprietari di strutture ricettive che in meno di 2 mesi hanno speso oltre 1000 euro in rifornimenti con autobotti.

Ma erano presenti pure i turisti che hanno raccontato di essersi dovuti lavare con le bottiglie d’acqua. Una seduta incentrata sull’emergenza idrica e che si è trasformata in un acceso scontro tra il sindaco Giacomo Tranchida e i cittadini. 

Le tensioni sono aumentate fino a quando il vice presidente del consiglio Andrea Genco, ha sospeso i lavori e il sindaco ha raggiunto i contestatori, confrontandosi con loro, cercando di placare gli animi esasperati. 

Soluzioni a lungo termine: dissalatori e navi cisterna

Tranchida ha anche parlato di soluzioni a lungo termine, come la riattivazione di un dissalatore di nuova generazione e l'utilizzo di navi cisterna per garantire l'approvvigionamento idrico. Tuttavia, queste soluzioni richiedono tempo e risorse, lasciando i cittadini alle prese con la sete nel presente.

La fornitura di acqua da parte di Siciliacque, è stata drasticamente ridotta rispetto agli anni precedenti: da 90 litri al secondo a massimo 15 – spiega Tranchida -. Il Comune è costretto ad attingere al massimo dalle falde locali, con il rischio concreto di esaurirle: su 13 pozzi, ne abbiamo in funzione 9. La distribuzione a giorni alterni, che potrebbe presto diventare a turni di due giorni senza acqua, è solo una delle misure adottate per far fronte all'emergenza.

Abbiamo chiesto alla Prefettura di poter considerare l’ipotesi di staccare l’approvvigionamento diretto a enti come i vigili del Fuoco, e l’aeroporto. Così come l’Asp entro una settimana ci dirà se l’acqua di alcuni pozzi privati sia potabile per uso civile”, allo scopo di utilizzare quella per sopperire alla mancanza.

Il sindaco ha poi sottolineato di aver sollecitato interventi urgenti alla Regione, come l'invio di navi cisterna e l'attivazione di dissalatori. Nel frattempo, si sta lavorando per aumentare la capacità dei pozzi esistenti e attivarne di nuovi, ma l'incertezza sulla tenuta delle falde incombe come una spada di Damocle.


 

Consiglio Comunale nel Caos: Maggioranza Assente e Opposizione Indignata

Nel frattempo, il Consiglio Comunale convocato il giorno dopo la seduta per terminare i lavori e per affrontare l'emergenza idrica è stato interrotto per mancanza del numero legale. Solo due consiglieri di maggioranza si sono presentati, mentre l'opposizione ha denunciato la mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e la crisi politica interna alla maggioranza.

Trapani si trova quindi ad affrontare una doppia emergenza: la sete e l'instabilità politica. La speranza è che le soluzioni prospettate dal sindaco possano portare sollievo ai cittadini, ma nel frattempo la frustrazione e l'incertezza regnano sovrane.