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29/06/2024 06:00:00

Erice, il caso della scuola "Mazzini". Il dibattito continua

Continua il dibatto sul caso della scuola "Mazzini" di Erice. Un veloce riassunto delle puntate precedenti. Alcuni genitori si sono lamentati di quello che accade nella scuola diretta da Anna Maria Di Marzo, che tra l'altro asserisce di "parlare con gli angeli", di aver inventato una tecnica particolare di ipnosi (ed on line si trovano suoi corsi in vendita). Dopo l'intervento di un altro gruppo di genitori ha replicato la dirigente, Di Marzo, dicendo che quello che accade è la "reazione" a dei suoi interventi su casi di bullismo avvenuti nella scuola, dove sono avvenuti anche - così dice - dei "riti satanici".  

A seguito della replica della dirigente Di Marzo, siamo stati contattati da numerosi genitori, che  sostengono che alcune sue affermazioni non descriverebbero i fatti per come realmente accaduti.

"Nello specifico - scrivono -  ha sostenuto che gli spostamenti degli alunni dalla classe I D alle classi I B e I C sarebbero stati effettuati per tutelare alcuni alunni vittime di bullismo e di aver gestito la situazione in maniera attenta e ponderata". Riferiscono, per converso, i genitori in questione, che "gli episodi di bullismo e satanismo cui ha fatto cenno la Dirigente, frutto di dichiarazioni di parte non ancora accertate dagli organi preposti, sarebbero, piuttosto, una rappresentazione enfatizzata di normali dinamiche scolastiche tra alunni che andavano gestite come tali ma che la Dirigente “che parla con gli Angeli” ha ingigantito, perdendone il controllo ed innescando in seno alla scuola un clima di grande tensione avvertito anche da alunni totalmente estranei alla vicenda".

A parere degli stessi genitori, "del tutto opinabile è stata quindi la scelta di svuotare un’intera classe per presunti e non provati fenomeni di bullismo, formando classi di 23 e 24 alunni pur in presenza, rispettivamente, di 2 e 3 bambini disabili, oltre ad altri bambini con BES, ciò in palese violazione delle linee guida in materia di istruzione".

"Spiace constatare che la Dirigente - continuano -  piuttosto che fornire le dovute risposte, abbia ingiustamente ingenerato l’idea che si trattasse di lamentele discriminatorie di alcuni genitori nei confronti dei ragazzini trasferiti da una classe all’altra, esasperando ulteriormente gli animi all’interno delle classi".

I genitori con le contestazioni espresse, invece sostengono che "hanno inteso tutelare tutti gli alunni, perché il sovrannumero nelle classi non può che inficiare il regolare apprendimento di tutti gli alunni nessuno escluso, a maggior ragione di quelli che necessitano di percorsi personalizzati".

Concludono: "Appare infine strano che i trasferimenti abbiano riguardato non già gli insegnanti di passaggio, bensì alcuni degli insegnanti che nell’ultimo decennio hanno contribuito alla crescita della scuola Castronovo riuscendo ad affrontare ed a superare problematiche ben più gravi in un quartiere difficile quale è quello di San Giuliano. Senza dimenticare che proprio a seguito dei malumori creatisi all’interno della scuola, diversi genitori hanno richiesto il nulla osta ancor prima della pubblicazione del primo articolo su Tp24".