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28/06/2024 06:00:00

Miccichè: "Chi tradisce muore in politica. Autonomia differenziata? Un errore"

Gianfranco Miccichè, Forza Italia in Sicilia è al 24%, quali scenari futuri adesso?


Bisogna capire se questo voto è ormai da considerarsi integralmente di FI, se invece questo non avviene e rimangono tre partiti separati, DC e MPA e FI è un altro discorso ancora. Il risultato è frutto del grande lavoro di Antonio Tajaini, che le ha indovinate tutte. Il suo atteggiamento moderato ha fatto tutto il resto, prendendo i voti di chi non si riconosce nei partiti di destra destra.

C’è spazio in Sicilia per un centro fatto da Azione e IV?

Non c’è lo spazio né in Sicilia e nemmeno in Italia per Azione e Italia Viva, semplicemente non hanno successo le loro proposte politiche. FI insieme a DC e Mpa possono avere successo e lo hanno già dimostrato.

Lei si è schierato alle europee con Falcone e Chinnici, un scelta chiara all’interno degli azzurri, nonostante i vecchi dissidi con Falcone. Cosa è cambiato?


In politica i dissidi ci sono sempre, io piacevo molto a Berlusconi perché mi diceva: “Tu non serbi rancore”. Siamo due persone civili, litigavamo ma ci siamo resi conto che i peggiori non siamo noi. Avevo già scelto la Chinnici, la candidatura di Falcone non l’ho provocata o determinata io, ho deciso di sostenerli entrambi.

Autonomia Differenziata, il presidente Schifani è favorevole, lei come la pensa?


Bisognerebbe chiedere a Schifani se ha capito cosa è l’Autonomia Differenziata. Se noi attenzioniamo bene quello che si sta facendo con questo provvedimento è naturale non essere d’accordo. Sono contrario così come è organizzata, se si fa riferimento allo storico del passato noi siamo stati affossati, lo Stato ha sempre negato l’aiuto necessario, noi non siamo poveri per colpa nostra. Il concetto di Autonomia differenziata non è cattivo, semplicemente così è come è fatta non mi convince, ad esempio la posizione del presidente della Calabria, Occhiuto, mi sembra legittima perché ha posto dei dubbi seri.


Parliamo di Sicilia e di emergenze, è possibile che questa terra sia destina a vivere di emergenze, soffocata dalla burocrazia e dalla incapacità di volare alto?

Sostengo che fino ad oggi non c’è stato un presidente della Regione con un visione. C’’è qualcuno che mi spiega perché non si fanno i termovalorizzatori? Berlusconi a Napoli decise di fare un termovalorzzatore in sei mesi e da allora non c’è più una emergenza a Napoli. In Sicilia non si riesce a capire perché c’è sempre un atteggiamento ideologico quando c’è la prova che la soluzione è solo questa. Un pò come l’energia nucleare, l’abbiamo bocciata e abbiamo 600 centrali attorno all’Italia. Non c’è motivazione per cui in Italia non si facciano le centrali nucleari. Nella passata finanziaria ho cercato valorizzare il Cretto di Burri attraverso una fondazione, c’è stato un no secco. Quella zona della Sicilia potrebbe essere ricca con 2 milioni di visitatori ma non c’è un solo cartello che lo indica. C’è una scritta con una bomboletta colorata. Non c’è visione e non si decide mai cosa fare, tutti i presidenti finora che ci sono stati non hanno coraggio. C’è bisogno di un tasso culturale superiore, gli ultimi presidenti non sanno cosa sia il Cretto di Burri, stessa cosa per gli assessori tranne il compianto Tusa.

Diciamola una verità, in molti sono stati accanto a lei e hanno avuto ruoli di primissimo piano, poi l’hanno tradita. Cosa le è pesato di più?


E’ un problema loro non mio, pure Berlusconi ha avuto tradimenti. Politicamente chi tradisce muore. Non conosco gente che ha tradito Berlusconi e ha avuto successo, che ha tradito Miccichè e ha avuto successo.

C’è un problema serio di classe dirigente?


Si ed è trasversale, il livello culturale è debole. Quando sono stato presidente dell’ARS ho voluto Patrizia Monterosso allaFederico II, è riuscita a portare 1 milione di visitatore e a rendere la Fondazione in attivo, sono state allestite mostre di altissimo livello.
Questo significa che in una terra come la nostra se non c’è qualcuno che sfrutta il patrimonio siamo perduti. Stessa cosa per il turismo, è impossibile pensare che da Cefalù per andare in aeroporto a Punta Raisi si debbano fare non so quante soste, quasi bisogna partire il girono prima. Non si può pensare che i tour operator debbano tenere in considerazione Cefalù se è difficile raggiungerla, stessa cosa per altri siti come Siracusa e Ragusa.
Torno sul Cretto di Burri: non c’è una strada per andarci, era difficile farsi fare un progetto? Non c’è un bar nel giro di 50km, si può morire di sete. Io ho tentato in tutti i modi di risolvere e quello che ho potuto fare l’ho fatto quando ero al Ministero dell’Economia: il Cretto l’ho completato io, la Palermo Messina pure. Ora c’è bisogno che chi comanda prenda carta e penna e faccia quello che deve fare.