Quantcast
×
 
 
25/06/2024 10:30:00

Julian Assange è libero dopo cinque anni di carcere

 Julian Assange è tornato libero e ha lasciato il Regno Unito e il carcere di massima sicurezza vicino a Londra, dove era detenuto da cinque anni. Lo ha annunciato nella notte WikiLeaks dopo la notizia dell'accordo di dichiarazione di colpevolezza raggiunto con la giustizia americana. Assange era accusato di aver pubblicato circa 700.000 documenti riservati relativi alle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti, a partire dal 2010.

Julian Assange dovrebbe essere negli Stati Uniti domani. Assange, salutato su X nell'account di WikiLeaks con "Julian Assange è libero", ha lasciato la prigione londinese in cui è stato per 5 anni nel pomeriggio di lunedì e si è imbarcato su un aereo nell'aeroporto di Stansed della capitale britannica. Il fondatore di WikiLeaks ha accettato di dichiararsi colpevole di una unica accusa per la quale dovrebbe scontare 64 mesi di carcere che saranno però compensati con quelli già trascorsi in prigione, diventando di fatto un uomo libero non appena l'accordo raggiunto con il Dipartimento di gistizia Usa sara' ratificato da un giudice federale.


Stella Assange: "Grazie a chi si è mobilitato" - "Julian è libero!!!!" scrive su Facebook anche la moglie, Stella Assange. "Le parole non possono esprimere la nostra immensa gratitudine a te, si proprio a te che ti sei mobilitato per anni e anni per rendere questo vero. Grazie, grazie, grazie", aggiunge. In un videomessaggio la donna ha ringraziato ancora "il movimento incredibile che supporta il marito. "Il suo calvario sta volgendo al termine" ha commentato secondo quanto riportano media australiani, anche la madre di Julian Assange, dopo la notizia della sua scarcerazione e dell'accordo raggiunto con il Dipartimento di giustizia Usa.

 

Prima di volare verso il territorio americano delle Isole Marianne Settentrionali nel Pacifico, l'aereo con a bordo Julian Assange si è fermato a Bangkok per fare rifornimento. Assange andrà poi nel territorio Usa dell'Oceano Pacifico dove domani comparirà davanti a un giudice come parte di un patteggiamento che dovrebbe ridargli la libertà e la possibilità di tornare nella sua nativa Australia. Il 52enne ha accettato di dichiararsi colpevole dell'unica accusa di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale, secondo un documento depositato in tribunale nelle Isole Marianne Settentrionali. Si prevede che comparirà in tribunale mercoledì mattina ora locale.