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23/06/2024 10:10:00

Favoreggiamento a Messina Denaro: indagati i medici Urso e Bavetta

 Nell'ambito delle indagini sulla rete di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, due medici sono ora indagati per favoreggiamento aggravato. I professionisti coinvolti sono Francesco Bavetta, gastroenterologo ed endoscopista di Marsala, ed il marsalese Giacomo Urso, che è stato chirurgo presso l'ospedale di Mazara del Vallo, e adesso  è il nuovo direttore della Chirurgia generale al Civico di Palermo.  Entrambi avrebbero avuto in cura Messina Denaro, sotto falsa identità, nell'autunno del 2020.

Il 5 novembre 2020, il dottor Bavetta diagnosticò un cancro al colon a Messina Denaro, che si presentò all'appuntamento sotto il nome fittizio di Andrea Bonafede, identità procurata attraverso il circuito di fiancheggiamento che circondava il capomafia. Secondo quanto riportato, il medico ha riconosciuto di aver eseguito l'esame, ma ha affermato di aver scoperto la vera identità del suo paziente solo dopo la cattura di Messina Denaro.

Pochi giorni dopo quella visita, il 9 novembre, il dottor Urso intervenne chirurgicamente per trattare il cancro diagnosticato da Bavetta. Anche Urso, durante gli interrogatori, ha negato di aver conosciuto la vera identità del paziente fino alla cattura del boss.

Le rivelazioni emergono in un momento in cui le indagini sui legami di Messina Denaro con il settore sanitario stanno rivelando una rete di connivenze preoccupante. Secondo i magistrati di Palermo, l'ambiente medico ha mostrato una mancanza di collaborazione nelle indagini, che ora si espandono per comprendere ulteriori possibili complici.

Recentemente, anche un tecnico radiologo dell'ospedale di Mazara del Vallo, Cosimo Leone, è stato indagato per aver presuntamente facilitato gli spostamenti di Messina Denaro all'interno dell'ospedale, coordinando i suoi turni con gli appuntamenti del boss e informando continuamente sui progressi della sua salute a un altro fiancheggiatore, un parente del boss che condivideva il suo nome fittizio, Andrea Bonafede.