Antonio Ferrante, presidente regionale del PD, dopo le europee il partito in Sicilia ha una flessione in negativo rispetto al resto del Paese. Che succede?
La Sicilia è l'unica regione in cui i due grandi partiti premiati in queste elezioni, di cui uno esprime la Premier, hanno ottenuto cifre inferiori alla media nazionale, come siamo anche l'unica regione in cui Vannacci arriva secondo e con il più alto tasso di astensionismo. In questo contesto il PD si è presentato con i propri dirigenti ed esponenti veri della società civile e, con le nostre sole forze e uniti, abbiamo riportato a votare chi non cerca l'amico politico per saltare le file ma crede in un progetto che possa cancellarle per tutti. A conferma siamo cresciuti rispetto alle scorse regionali e politiche.
C’è voglia da parte dei giovani di partecipare ma è come se il partito fosse blindato e come sempre attraversato da troppe correnti. Ogni elezione poi è buona per rimettere tutto in gioco. Si può cambiare classe dirigente ogni anno?
In questa campagna elettorale i nostri giovani sono stati protagonisti come mai prima, da Trapani a Ragusa, organizzando incontri con tutte e tutti i candidati e permettendoci di essere al primo posto nel voto giovanile. Rispetto alla classe dirigente noi celebriamo congressi democratici ma è chiaro che i prossimi dovranno sancire non un cambio di dirigenti ma di mentalità, rendendo le diversità un arricchimento come avvenuto alle scorse europee e aprendo alle nuove generazioni dalle quali su tanti temi, dai diritti alla transizione ecologica, abbiamo solo da imparare.
Le amministrative in Sicilia, un altro dato che non porta bene ai dem. Da dove ricominciare? E’ evidente che si è rotta la comunicazione tra l’apparato di partito e la comunità.
Le amministrative ci consegnano un quadro incoraggiante in attesa dei ballottaggi dove siamo presenti, Caltanissetta e Gela in testa, poi è indubbio che si debba fare chiarezza in ogni Comune. Un impegno mio e di tutto il PD siciliano: non vedrete mai più Comuni in cui hai tesserati del PD in maggioranza e, contemporaneamente, all’opposizione, come candidati o eletti che non sposino i nostri valori, a partire dal diritto all'autodeterminazione delle donne.
Prossimi importati appuntamenti elettorali, come ci si arriva? E’ Cateno De Luca il leader della coalizione di centrosinistra che sfiderà il centrodestra?
A Roma come a Trapani tutte le opposizioni sono scese in piazza per dire no al premierato ed all'autonomia differenziata che spaccheranno il Paese lasciando indietro il Sud. Così in Sicilia lavoriamo per un progetto comune di proposte concrete e valori condivisi. Le europee hanno confermato il PD come guida delle opposizioni, partendo da questo apriremo confronti con chi sta fuori dal centrodestra.
E il sodalizio con il M5S è sempre valido come alleanza elettorale?
Ho apprezzato le parole di Conte che pone il M5S nel campo progressista come la presenza comune ieri in tutte le città. Spero che questa linea venga confermata nella loro assemblea costituente di settembre perché il Paese ha bisogno di una coalizione solida e coerente come alternativa a queste destre.
La segretaria nazionale, Elly Schlein, è molto presente in Sicilia meno in cabina elettorale. Troppi spot e poca linea politica?
In una terra in cui ormai si vota per l’amico, e chi non ha o non vuole amici non va a votare per non fare da foglia di fico ad un sistema più che gattopardesco, il risultato di opinione e cuore ottenuto da Elly, che ha girato con noi in lungo e in largo, dallo Zen a Librino, è da considerarsi straordinario, ed è un punto di partenza perché oggi il PD è visto da siciliani come alternativa convincente. Sta a noi raggiungere tutte e tutti in questi anni e così, da convincenti, pensarci vincenti.
Ferrante, lei vede di buon occhio il campo largo con tutte le forze riformiste, quindi Renzi e Calenda?
Intanto dovrebbero mettersi d'accordo tra loro direi, e un attimo dopo spiegarci che idea di riformismo hanno, dal momento che in alcune regioni, come nel nostro capoluogo di regione, governano con Meloni e Salvini. Oggi i cittadini ti chiedono da che parte stai e non accettano chi veste due casacche. Il PD di Elly ha abbandonato l'idea di caricarsi campioni di preferenze pronti a cambiare casacca l'indomani, così creeremo un fronte comune da Palermo a Roma. Per vincere le prossime elezioni regionali e politiche dobbiamo continuare a coinvolgere tutti i siciliane e tutte le siciliane casa per casa, strada per strada a partire da chi non ha votato.